Uno stop momentaneo. Dovrebbe concludersi così il «caso Astrazeneca» con la sospensione dell'inoculo del siero e oltre 33mila appuntamenti rimandati in attesa del pronunciamento dell'Ema atteso per domani, che si prevede sarà positivo. «Stiamo andando a scartamento ridotto perchè i vaccini sono pochi - spiega il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana-. Sapere che l'Astrazeneca presenta dei dubbi sulla sua efficacia, ci angoscia terribilmente. Speriamo che giovedì Ema possa dare una valutazione positiva e chiara con le rassicurazioni dovute e doverose nei confronti del nostri concittadini». Per quanto riguarda il futuro della Lombardia rispetto alle fasce di collocazione, il governatore si è detto ottimista dichiarando di vedere «qualche leggero miglioramento. Come sapete, ci sono una serie di parametri che forse andranno rivisti. Mi auguro che i dati saranno buoni che ci sia la possibilità di passare all'arancione anche per dare un po' di respiro. Non anticipo niente: posso dire che vedo un leggero miglioramento».
Intanto per evitare che dosi di vaccino vadano disperse, per la mancata presentazione di alcuni pazienti, i centri vaccinali hanno creato «liste di riserva omogenee con le categorie interessate nella fase 1 bis (liberi professionisti) e 1 ter (over 80), secondo quanto disposto dal Commissario straordinario per l'emergenza, il generale Francesco Figliuolo». «Molte persone si stanno presentando negli ospedali per candidarsi - spiega il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi - alla somministrazione del vaccino, ma su questo punto è necessario fare chiarezza. Non sono ammesse autocandidature. Confidiamo nella collaborazione e senso civico da parte di tutti - conclude Pavesi - evitando tra l'altro code inutili e il rischio di assembramenti». Chi non si presenta all'appuntamento? Finisce in fondo alla lista.
Al momento in Lombardia si prosegue con la campagna vaccinale per gli over 80 (fase 1 ter) e i liberi professionisti come dentisti, ortodonzisti, psicologi, operatori di comunità, che rientrano nella cosiddetta fase 1 bis. Dall'inizio della campagna (18 febbraio), sono state somministrati complessivamente 236.181 vaccini agli over 80, pari al 35 per cento, cui vanno aggiunti agli ospiti delle Rsa, 58mila in tutto, cui sono arrivate tra prime dosi e richiami 95.649 vaccini. Previsto però l'arrivo di «rinforzi»: attese 135.720 dosi Pfizer nella settimana del 22 marzo, altre 115.830 nella settimana del 29 e ulteriori 259.740 nella settimana del 5 aprile. Prevista la consegna di 55mila dosi Moderna dal 29. Il totale disponibile in Regione tra il 5 e l'11 aprile si dovrebbe aggirare sulle 950mila dosi complessive, che dovrebbero consentire già da questa settimana di accelerare le chiamate ai 369.945 anziani aspettano.
Fermo il drive through di Trenno, inaugurato lunedì per la campagna vaccinale al personale scolastico dove continua l'attività di screening della popolazione, al ritmo di circa 600 tamponi al giorno.
Ieri è stata approvata con 63 voti a Palazzo Pirelli la mozione urgente che chiede alla Regione di garantire la massima priorità di vaccinazione alle persone estremamente vulnerabili e con disabilità gravi.
Lanciata da M5S e sottoscritta da tutte le opposizioni, la mozione ha trovato consenso anche nella maggioranza e nell'assessore al Welfare Letizia Moratti «la Regione si sta muovendo per realizzare questi stessi obiettivi». In giornata è stato dimesso Stefano Boeri, archistar ed ex assessore alla Cultura del Comune: era ricoverato per Covid al Niguarda.
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