È il giorno delle verità oggi per la Lombardia sulla campagna vaccinale anti Covid. Questa mattina, infatti, il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario straordinario per l'emergenza Covid Generale Francesco Paolo Figliuolo faranno una verifica sul campo, visitando tre centri vaccinali. Un modo per mettere fine alle polemiche che continuano a piovere sull'operato della Lombardia, alla competizione tra regioni sui numeri e per verificare di persona l'organizzazione della campagna, in vista della partenza del piano massivo che da metà aprile coinvolgerà 6,6 milioni di cittadini, e che, come noto, verrà organizzata con un nuovo sistema informatico. Poste Italiane, già in uso in varie regioni d'Italia, è subentrata dopo i disservizi e gli intoppi causati dal portale di Aria spa, la centrale acquisti e il cervellone informatico della regione. Azzerati i vertici della società, come noto, il presidente lombardo Attilio Fontana e la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti hanno optato per la piattaforma di Poste che, oltre a essere gratuita e testata su un flusso di centinaia di migliaia di dati al giorno, offre la possibilità di scegliere il centro vaccinale più vicino a casa e la data dell'appuntamento.
«Il tema della Lombardia è collegato all'informatizzazione della struttura di prenotazione - ha ricordato il capo dipartimento della Protezione civile Curcio in Commissione Affari sociali alla Camera sullo stato di attuazione del Piano -. che la stessa Lombardia ha deciso di modificare». Così è evidente che alla regione più popolosa d'Italia, con i suoi 10 milioni di abitanti, è legato il buon andamento della campagna nazionale. «I numeri della Lombardia sono ragguardevoli: ha vaccinato di più, con la somministrazione dell'85 per cento delle dosi ricevute, la sua performance condiziona molto la campagna nazionale» ha evidenziato Curcio, alla vigilia della sua visita a Milano. L'obiettivo della Regione «è di arrivare a 120mila inoculi al giorno su 500mila totali. Se qualcosa non andasse bene influirebbe negativamente sull'obiettivo nazionale». Ecco dunque che questa mattina il Generale Figliuolo e Fabrizio Curcio visiteranno l'hub di Malpensa Fiere, il drive through della Difesa al Parco di Trenno e l'hub nei padiglioni di Fiera Milano.
Così ieri, dopo l'accusa, lanciata dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori (Pd) «di aver lasciato indietro fragili e anziani» sono seguite le lamentele di ultraottantenni e dei parenti per non essere ancora stati contattati per il primo appuntamento. Solo due giorni fa era stato annunciato l'invio di 115mila messaggi e 50mila telefonate per recuperare chi, tra gli anziani, non aveva ancora ricevuto la prima dose di vaccino per problemi legati alla prenotazione, e che a ieri non erano ancora arrivati. A replicare è direttamente la vicepresidente Moratti: «Ad oggi è stata somministrato la prima dose di vaccino a più del 60 per cento degli oltre 600mila ultraottantenni che hanno aderito alla campagna.
Entro l'11 aprile tutti avranno avuto almeno la prima inoculazione. Paesi del nord Europa, come Olanda, Belgio e Svezia, paragonabili per numero di abitanti alla Lombardia, presentano un numero di dosi somministrate su 100mila abitanti analogo o addirittura inferiore a noi».
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