Coronavirus

Vaccini nelle stazioni e nei supermercati per convincere i lombardi

Bertolaso: "La situazione sta peggiorando. La Lombardia per ora tiene, ma rischia zona gialla"

Vaccini nelle stazioni e nei supermercati per convincere i lombardi

«La Lombardia è una delle poche realtà che ancora tiene nell'ambito di quelli che sono i colori di valutazione dell'epidemia. La Regione è ancora bianca, non vi sono limitazioni particolari perchè siamo ancora su dati abbastanza buoni, ma vediamo che ogni giorno si stanno incrinando e ci stanno portando verso una situazione che potrebbe cambiare da bianca a gialla». A lanciare l'allarme il coordinatore della campagna vaccinale, Guido Bertolaso.

L'unità di crisi lombarda sta mettendo a punto la nuova strategia per la terza fase della vaccinazione. A differenza della campagna massiva dove gli hub erano stati pensati per vaccinare velocemente milioni di lombardi, con una potenza di fuoco che era arrivata a 120mila inoculazioni al giorno, ora si sta studiando un nuovo piano a fronte di un peggioramento della situazione epidemiologica, che impone un'accelerazione sull'immunizzazione, ma al tempo stesso di una domanda molto diversa dalla precedente.

L'unità di crisi sta mettendo a punto una campagna «sotto casa». Tra le ipotesi in campo presidi vaccinali alle stazioni ferroviarie, in particolare in quelle frequentate dai pendolari. Uno studio di fattibilità è già stato fatto per la stazione di Cadorna, con tanto di sopralluogo: a disposizione degli spazi al chiuso inutilizzati che potrebbero ospitare da gennaio i pendolari che prima di prendere il treno all'andata o al ritorno si fermino una ventina di minuti per farsi inoculare il siero. Il mini hub potrebbe rimanere aperto solo qualche ora: nelle fasce di punta alla mattina e alla sera. L'idea potrebbe essere quella di fare un test a Cadorna per verificare l'affluenza e per poi aprire un altro hub alla stazione Garibaldi.

Parallelamente si sta pensando di lanciare una «call» per i supermercati, una manifestazione di interesse cui possono aderire, nella massima trasparenza, i marchi della grande distribuzione, localizzati in punti strategici, che potrebbero diventare nodi nevralgici della nuova rete. Diverse le possibilità: i supermarket potrebbero mettere a disposizione corner all'interno dei punti vendita o nei parcheggi, e stringere convenzioni con i privati per i medici. Doppia la linea: con prenotazioni e ad accesso libero.

Tra le ipotesi anche il coinvolgimento di MM, con alcune stazioni della metropolitane in location strategiche come Loreto e Duomo, per esempio, e il Palazzo delle Stelline. La Regione metterebbe a disposizione il portale di Poste per le prenotazioni. L'obiettivo è arrivare a inoculare 30mila iniezioni al giorno per far fronte al picco di domande attese tra gennaio e febbraio quando saranno scaduti i 6 mesi obbligatori dalla seconda dose, ovvero i 3 milioni di vaccinati tra giugno e luglio.

«Se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna»: altro grosso nodo è la mancanza di sensibilità della popolazione verso la terza dose nonostante, come i virologi stanno ripetendo da settimane, «sia parte integrante del ciclo vaccinale». Mentre per le due prime due somministrazioni i cittadini avevano capito l'importanza della profilassi per mettersi al sicuro dalla pandemia, ora la percezione è molto diversa. Dall'osservatorio privilegiato dell'unità di crisi l'impressione è che i lombardi non siano così convinti della necessità di fare il richiamo pensando di essere sufficientemente protetti dai contagi, che siano più preoccupati degli eventuali effetti collaterali o di aver dato il proprio contributo alla comunità. La conferma sono le adesioni troppo tiepide alla campagna, come ha ripetuto più di una volta il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, anche tra le categorie a rischio. «Invito i cittadini che già ne hanno o, a breve, ne avranno diritto, a prenotare la terza dose del vaccino - l'appello che ieri ha rinnovato il governatore lombardo-. E mi riferisco, in particolare, a chi ha ricevuto il richiamo 6 mesi fa e potrà quindi ricevere la terza dose iscrivendosi sulle piattaforme digitali». Il 9 di novembre si erano registrate 38mila prenotazioni, per un totale di 576.

439 e una media giornaliera degli ultimi sette gironi di 32.198

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