Vaccini: obiettivo Lombardia. Fino a 120mila dosi al giorno

Aperti altri centri come quello militare a parco Trenno. Ma il caos AstraZeneca cancella 35mila appuntamenti

Vaccini: obiettivo Lombardia. Fino a 120mila dosi al giorno

Fino a 120mila vaccinazioni al giorno in Lombardia. Questo l'obiettivo cui punta la Regione per la campagna di massa. Questo (100-120mila) è il dato comunicato in sede di previsioni a Roma. Ma questo obiettivo adesso è a rischio per il caos legato ad Astrazeneca: con la sospensione precauzionale decisa dall'Aifa si sono interrotte bruscamente le somministrazioni in corso col prodotto dalla casa anglo-svedese e 35mila appuntamenti dei prossimi tre giorni sono stati rinviati.

Ora si attende il verdetto delle autorità, che avrà un peso enorme. Secondo i numeri studiati a Palazzo Lombardia, per questa settimana si doveva viaggiare sulle 50mila somministrazioni al giorno. E anche quelle 120mila al giorno erano state stimate come capacità massima raggiungibile fra un mese circa, con un'organizzazione a pieno regime. Da oggi a metà aprile-primi di maggio, dunque, la capacità avrebbe dovuto essere raddoppiata, in progressione.

Ma il tutto, dosi permettendo. Tutti questi numeri sono condizionati a un dato tutto da verificare: la disponibilità della materia prima. I vaccini finora sono arrivati meno di quanto preventivato e ora potrebbero risentire pesantemente del caso Astrazeneca. L'approvvigionamento fin dall'inizio è la conditio sine qua non di ogni possibile ragionamento. «Stiamo iniziando un'operazione che deve essere rapidissima per essere efficace e sarà fondamentale l'arrivo dei nuovi vaccini - ha detto ieri il governatore Attilio Fontana prima ancora della decisione dell'Aifa - Confidiamo molto in Johnson & Johnson, che è monodose e sarà più facile».

Aspettando notizie, la macchina intanto cresce. Ieri è stato aperto il centro vaccinale di Cerro Maggiore, in un centro commerciale sede di un multisala: il nuovo hub dell'Asst Milano Ovest si trova al piano biglietteria del cinema ed è il primo della provincia di Milano nato in collaborazione pubblico-privato. Il centro, che si trova a pochi metri dall'uscita autostradale della Milano-Laghi, ieri è stato inaugurato del governatore e dal sindaco Giuseppina Berra. Intanto l'assessore Claudia Terzi ha inaugurato quello di Dalmine (Bergamo). Realizzato presso il Cus, sarà un punto di riferimento in grado di assicurare a pieno regime la somministrazione di 4mila dosi al giorno.

L'assessore Foroni ieri mattina ha visitato il centro di Abbiategrasso. Poi con il sindaco Paola Garlaschelli e la deputata leghista Elena Lucchini quello di Voghera, che è aperto dall'8 marzo con una media di 500 vaccinazioni al giorno (numeri da incrementare quando arriveranno altre dosi). Nel pomeriggio poi, a Sant'Angelo Lodigiano, l'assessore ha tenuto un altro sopralluogo per verificare l'avanzamento dei lavori del centro vaccinale che sarà pronto a breve: lunedì dovrebbe essere la data prevista per l'apertura. E oltre a Sant'Angelo, altri centri sono alla Fiera di Lodi e al centro sport di Codogno.

A Milano, invece, ieri è stata la giornata dell'apertura del drive through vaccinale allestito dalla Difesa nel centro tamponi al Parco Trenno. In via Novara la vaccinazione si fa senza scendere dall'auto, in sicurezza e in pochi minuti. Due al momento le linee aperte alla somministrazione dei sieri, mentre le altre otto continueranno a essere usate per i tamponi molecolari e i test rapidi: obiettivo 600 vaccini al giorno, con l'idea di raddoppiare, forse già in settimana, le tensostrutture vaccinali, arrivando a 1.200 dosi al giorno.

Il drive through di Trenno è il più grande messo in campo in Italia: un'area di 2mila metri quadri e un parcheggio di 20mila: «Si inizierà da 600 dosi al giorno, per giungere, a pieno regime, fino a 2mila» ha spiegato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che ha ricordato come al Centro Militare di Baggio si

sia già arrivati a 1.300 inoculazioni quotidiane, per ora dedicate agli over 80. Le linee del centro di Trenno saranno aperte dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 17.30 e impiegheranno 60 i medici e 120 infermieri militari.

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