La campagna vaccinale anti Covid entra nel vivo. Come annunciato dall'assessore al Welfare Letizia Moratti da giovedì toccherà ai 726mila ultraottantenni, che potranno ricevere le somministrazioni da giovedì. Si tratta di un banco di prova molto delicato dal momento che si tratta della fascia più debole della popolazione: difficilmente gli anziani sono in grado di accedere ai servizi telematici, spesso sono soli e hanno difficoltà a muoversi. Per non contare la fetta di over 80 allettati e impossibilitati a essere trasportati. Gli step per arrivare al vaccino prevedono la comunicazione della propria adesione alla campagna da oggi attraverso i diversi canali messi a disposizione: il portale dedicato di Regione Lombardia «vaccinazioni covid.servizirl.it» (attivo dalle 13), il proprio medico di famiglia o le farmacie. Per informazioni è attivo il numero verde 800.89.45.45, che ha già ricevuto oltre 28mila chiamate solo sabato.
Per la prenotazione è necessario avere a portata di mano la Tessere Sanitaria Carta Nazionale dei Servizi e il numero di cellulare o il telefono fisso. Attenzione: possono inserire la richiesta anche i familiari e i caregiver, purché muniti di questi dati. In alternativa possono fornire supporto per l'inserimento dei dati il proprio medico di base «che resta il riferimento clinico e sanitario principale» e la rete delle farmacie. Una volta inserita la richiesta si riceverà un sms o una telefonata con la comunicazione della data, ora e luogo dell'appuntamento dove verrà somministrata la prima dose. Attenzione: non è possibile scegliere la data nè il giorno.
Regione Lombardia specifica che «gli appuntamenti saranno fissati e comunicati in base alle dosi di vaccino che la struttura del Commissario Arcuri metterà a disposizione». Secondo le previsioni di consegna si ipotizza di poter concludere la prima dose per tutti entro la settimana del 29 marzo. Dopo un intervallo di 21 giorni inizierà la somministrazione della seconda.
I cittadini autonomi si dovranno recare nei centri vaccinali di Ats e Asst (200), quelli impossibilitati a muoversi saranno raggiunti direttamente al domicilio, previo appuntamento, dalle Usca, medici di famiglia o dell'Esercito.
Esprime forte preoccupazione da parte dei medici Ugo Tamborini, segretario dell'Ordine dei Medici di Milano: «Siamo molto preoccupati per l'avvio della campagna: non abbiamo potuto vedere come funziona il sistema per le prenotazioni, inoltre l'adesione comunicata al proprio medico prevede che noi dobbiamo stampare il consenso alla privacy e l'adesione alla campagna vaccinale perché il paziente lo firmi, e conservarli. Il risultato sarà che saremo presi d'assalto dai nostri pazienti che non sono in grado di fare da soli e a cui dovremo fissare un appuntamento. Rischiamo quindi di creare assembramenti negli studi nell'occasione del vaccino anti Covid. Un paradosso!». Stesso discorso per le farmacie. «Chiediamo la massima collaborazione da parte delle famiglie perchè si occupino della prenotazione» l'appello di Tamborini.
L'altro
aspetto che preoccupa i medici è che la difficoltà di accedere al servizio, il fatto di essere soli anche a dover andare nei centri vaccinali, scoraggi molti anziani. «Il rischio è un crollo delle adesioni» avverte Tamborini.
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