Due feriti in una settimana, due persone che stavano raccogliendo funghi allinterno del parco del Roccolo, larea protetta del Legnanese, entrambe centrate da colpi di fucile esplosi incautamente da cacciatori di frodo. In entrambe le occasioni la tragedia è stata evitata per un soffio: le vittime sono state colpite in parti del corpo non vitali, ma hanno comunque dovuto affidarsi alle cure dei medici dellospedale.
Così, dopo il secondo incidente avvenuto laltra mattina, nei comuni compresi allinterno dellarea sottoposta a salvaguardia ambientale, scoppia la polemica che si accompagna ad un giustificato timore. Quello della gente che rischia di essere centrata dai pallini dei bracconieri, anche al di fuori della zona boschiva, visto che molte abitazioni sorgono a ridosso delloasi naturalistica. I due episodi hanno costretto le forze dellordine ad accentuare la sorveglianza, ma nonostante quanto accaduto le doppiette, continuano imperterrite a squarciare il silenzio dei boschi, ingenerando paura.
Laltro pomeriggio un operaio di 50 anni stava cercando funghi nella boscaglia fra Nerviano e Parabiago; improvvisamente ha avvertito degli spari provenienti dallinterno del parco e subito dopo un dolore lanciante alle braccia. Era stato infatti colpito dalla fucilata involontaria di un cacciatore che neppure si è accorto di aver fatto una vittima. Loperaio ha gridato aiuto e le invocazioni sono state raccolte da due persone a poca distanza da lui.
I soccorritori hanno avvertito i carabinieri e subito dopo il 118 che ha inviato sul posto unautolettiga. Il ferito è stato trasportato al pronto soccorso dellospedale di Rho, ma per fortuna i pallini non hanno provocato danni irreparabili
Cinque giorni prima, a Canegrate, a pochi chilometri di distanza, si era verificato un altro episodio analogo, che aveva avuto però conseguenze più pesanti. Anche in questo caso la vittima, 55 anni, stava raccogliendo funghi a poca distanza da casa , sempre nel parco del Roccolo, quando dun tratto una scarica di pallini lha centrato alla schiena. Una fucilata esplosa da distanza ravvicinata e che ha rischiato di ucciderlo.
Luomo ha chiesto aiuto sperando nel soccorso del feritore che invece, proprio per non incorrere in guai, se lè data a gambe, dileguandosi fra gli alberi. La vittima non aveva con sé un telefonino dal quale lanciare lallarme; così non ha potuto far altre che affidarsi alle poche forze rimastegli per dirigersi verso il nosocomio legnanese, dove i medici si sono presi cura di lui ormai allo stremo.
Le radiografie hanno localizzato i pallini: estratti quelli superficiali, è stato affidato ai sanitari della chirurgia vascolare che hanno ricostruito vene e arterie danneggiate. Nei prossimi giorni, per la vittima si profila una seconda operazione, questa volta di chirurgia plastica.
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