In vendita da settembre

Una settimana fa ha protestato la Lega. «Basta con le inserzioni pubblicitarie incomprensibili». Il capogruppo Matteo Salvini ha scritto al sindaco e al comandante della polizia locale, allegando foto scattate in via Sarpi, per chiedere che venga imposto l’obbligo di traduzione in lingua italiana («e magari anche in milanese») negli annunci economici, pubblicitari, di offerte di lavoro scritti sempre più spesso solo in lingua straniera. Ieri l’attacco del vicesindaco Riccardo De Corato a Chinatown. Dove ha chiesto (sempre con lettera al capo dei ghisa) di rafforzare i controlli sulle insegne solo in cinese. «Il regolamento di polizia urbana - ricorda il vicesindaco - prescrive che siano prima di tutto in italiano. Il rispetto dell’articolo 87 è garanzia di sicurezza contro messaggi di illegalità in codice per connazionali».
Nel quartiere Sarpi, accusa De Corato, «proliferano insegne e cartelli scritti esclusivamente in lingua cinese, senza alcuna traduzione in lingua italiana. In palese violazione all’articolo 87 del Regolamento comunale che non solo vieta l’esposizione di insegne, vetrine, cartelli, frontoni, ditte e pubblicità d’ogni specie senza l’approvazione dell’autorità comunale, ma prescrive anche che le legende devono essere in corretta lingua italiana. Si può tuttavia aggiungere la traduzione in lingua straniera, purché in caratteri meno appariscenti». Ecco perché ha scritto al comandante della Polizia Locale Tullio Mastrangelo «affinché i controlli dei vigili nel quartiere siano finalizzati anche al rispetto dell’articolo 87». L’insegna in cinese, insiste il vicesindaco che è anche assessore alla Sicurezza, «crea confusione, incertezza e disagio tra i residenti non cinesi. Un esempio su tutti arriva da una lettera che una residente di via Sarpi mi ha scritto poco tempo fa, segnalando la presenza di cartelli scritti solo in cinese sulla vetrina di un locale vuoto e quindi presumibilmente in vendita. Se fosse interessata a quel locale, dice giustamente la cittadina, arriverebbe solo dopo coloro cui sono rivolti i messaggi, visto che il testo dell’annuncio è per lei del tutto incomprensibile». Senza contare, conclude De Corato, che l’annuncio in lingua cinese «rischia di diventare un codice dell’illegalità tra connazionali. Non dimentichiamo infatti che in 64 operazioni della Polizia Locale a Chinatown, sono emerse pesanti situazioni di criminalità».

Cita centri di smistamento di prodotti contraffatti tra cui merce pericolosa per la salute dei consumatori come pile tossiche e giocattoli non a norma, o il caso dei dormitori per clandestini in pessime condizioni igieniche e ambientali, gli ambulatori medici illegali «dove si vendono farmaci non autorizzati e si pratica ogni tipo di intervento senza nessun titolo e centri massaggi che fanno da paravento a case di tolleranza».

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