È l'ultima frontiera della prostituzione: vendere le lucciole assieme al pezzo di marciapiede che occupano. Così succedeva anche a Milano, dove molte ragazze romene (alcune anche giovanissime, di 13 e 14 anni) sono state avviate al mondo della prostituzione da una banda di rom, veri e propri aguzzini che, come scrive il Corriere, "vendevano, compravano, picchiavano e tenevano segregate una trentina di ragazze, costrette a lavorare anche poche ore dopo aver abortito".
Sostanzialmente, gli sfruttatori chiedevano un pizzo per l'occupazione, da parte delle lucciole, della strada sulla quale si prostituivano (in particolare nella zona di via Ripamonti e viale Ortles). Nel caso in cui le prostitute passassero da una gang all'altra, assieme a loro era venduto anche il pezzo di marciapiede che occupavano.
Nel 2011 sono state avviate le indagine da parte della polizia, a seguito di lettere anonime nelle quali si denunciavano i maltrattamenti subiti dalle giovani ragazze. Dalle indagine è emerso uno scenario incredibile: gang di rom si fronteggiavano per ottenere il primato nel giro della prostituzione a sud di Milano.
style="font-size: 14.6080007553101px; line-height: 1.538em;">La polizia di Stato ha così scoperto una rete composta per la maggior parte di uomini di nazionalità romena che reclutavano e poi sfruttavano le connazionali.
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