Ventenne folgorato mentre ruba il rame dai binari

I furti di rame sembravano fino a poco tempo fa un escamotage (uno dei tanti, forse tra i più «nuovi») di ladri e ladruncoli per far soldi con la tecnica del modi e fuggi. Materiale redditizio, facilmente reperibile in luoghi - come ferrovie, cimiteri o cantieri - perlopiù deserti o poco frequentati soprattutto la notte, rendevano il materiale piuttosto appetibile e facilmente asportabile. Negli ultimi tempi però, in tutta Italia, si stanno moltiplicando in maniera preoccupante i casi d'incauti che, tentando di entrare in cabine elettriche o comunque cercando di appropriarsi del prezioso metallo nelle vicinanze di qualche cavo dell'alta tensione, perdono la vita folgorati da una potente scarica elettrica.
Venerdì intorno a mezzanotte è toccata a George M. un ragazzo romeno di appena vent'anni. Il giovane, un incensurato, è stato trovato in arresto cardiaco nell'area di servizio della tangenziale est di San Donato Milanese «San Donato Est». Soccorso dai dipendenti della pompa di benzina il giovane è morto più tardi al San Paolo, dopo numerosi tentativi di rianimazione.
La polizia stradale di Lodi, che si sta occupando del caso e ha cercato di ricostruire l'accaduto anche grazie ai filmati delle telecamere dell'area di servizio, pensa che il ragazzo, già gravissimo, sia stato abbandonato a San Donato da complici a bordo di una macchina con targa straniera. Poco prima del ritrovamento del giovane in fin di vita, infatti, sulla vicina tratta ferroviaria Milano-Genova era stata vista la stessa vettura straniera «fotografata» poi dalle telecamere della tangenziale ed la Polfer aveva segnalato un tentativo di furto di rame dai binari. A questo punto è una certezza che i due episodi siano collegati: quando il ragazzo si è sentito male i suoi «compari» lo hanno raccolto e portato nel posto più vicino dove poteva essere soccorso ma senza coinvolgere il resto della banda.
Appena dieci giorni fa un fatto simile era accaduto un imprenditore edile italiano di 51 anni di Basiano. Il cadavere dell'uomo, infatti, è stato rinvenuto nella notte in una cabina elettrica dell'Enel via Pirandello, nella località a nord est di Milano, dove l'uomo probabilmente stava cercando di mettere a segno un furto di rame. Nonostante il poveretto abbia usato la precauzione dei guanti in gomma e si sia portato dietro parecchio materiale da carpenteria, infatti, il colpo che voleva mettere a segno gli è costato la vita visto che è rimasto folgorato.
A Palermo ad agosto il fatto più grave.

Dei due uomini coinvolti nel furto di cavi di rame da una cabina un italiano 41enne è rimasto folgorato subito. Il suo complice non è morto ma è stato colpito dalla scarica elettrica e, dopo una lunga rianimazione, è rimasto sfigurato per un terzo del corpo.

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