«La Serravalle è stata pagata da Filippo Penati con il sangue dei cittadini. E quel sangue adesso non sarò io a buttarlo via».
Presidente Guido Podestà, per costruire autostrade ci vogliono soldi. Senza quelli della Provincia i cantieri si bloccano.
«Non si bloccheranno».
I conti non tornano.
«Per tre grandi opere come Pedemontana, Tangenziale esterna e BreBeMi parliamo di 8 miliardi di euro e il capitale da immettere non è meno del 20-25 per cento».
E dunque?
«Penati sapeva che servivano 2 miliardi di euro. E per Serravalle significa 500-600 milioni. Un peso insostenibile».
Non si è sempre detto che le autostrade sono un buon affare?
«Forse se non ci fosse stato quel prezzo esorbitante di quasi 9 euro ad azione pagato da Penati a Gavio che ha lasciato alla Provincia debito e interessi pesantissimi».
È per questo che ora la volete vendere?
«Io non so se siano stati fatti errori in passato, ma mi interessa non fare errori in futuro».
Perché non fare un aumento di capitale?
«Perdendo anche quel premio di maggioranza pagato col sangue dei cittadini?».
Pavia non riesce a vendere le quote Serravalle nemmeno a 3 euro. Non è preoccupato?
«No, perché con tutto il rispetto non parliamo della Salerno-Reggio Calabria, ma del terzo gruppo autostradale. E per di più tutto concentrato in Lombardia, nella zona più ricca del Paese. Col premio di maggioranza le azioni possono valere 4-5 euro».
E allora perché non tenerla?
«La spending review, il pubblico non ha più le risorse per sostenere lo sviluppo infrastrutturale».
Si blocca tutto?
«No. Dobbiamo semplicemente favorire l'ingresso dei privati».
Son periodi di crisi.
«Ognuno deve fare la sua parte: il pubblico, i privati, le banche».
I problemi nascono perché le banche faticano a prestare?
«Cambiano le condizioni dei prestiti: se prima c'era un ritorno sull'investimento del 10 per cento che poteva attrarre gli imprenditori, così quel ritorno non c'è più».
E la Provincia cosa deve fare?
«Vendere e non svendere. Garantire così l'ingresso di nuovi capitali privati e la conclusione della costruzione delle opere».
Si parla di conti in rosso.
«Non sarebbe la prima volta che qualche privatizzazione va a favore dei soliti noti dopo che qualcuno ha utilizzato un sistema mediatico compiacente per deprezzare il valore di una società».
Avete deprezzato il valore della quota di Asam in Serravalle.
«È corretto, non l'avessimo fatto gli esperti durante il prossimo road show mondiale si sarebbero resi conto della minusvalenza».
Si parla di Gavio e Gamberale interessati, le risulta?
«Ci sono anche Autostrade per l'italia, Banca Intesa, Cassa depositi e prestiti, altri fondi. Bene che tanti gruppi italiani siano interessati, ma ci rivolgeremo a investitori di tutto il mondo».
Tempi?
«In 20 giorni avviamo la gara che si chiuderà a novembre».
Il Comune porta Sea in Borsa, la Provincia cosa farà?
«Abbiamo incontrato le banche che hanno finanziato Asam per quell'operazione da 240 milioni di Penati per Serravalle, per vedere se quei contratti di finanziamento siano un limite. Ma io sono fiducioso».
Con solo il Comune in Borsa, la vostra quota Sea si deprezza.
«Per questo stiamo esaminando molto bene la faccenda».
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