Il caso Lombardia è troppo importante perché possa essere deciso con i vertici regionali dei partiti. Così le questioni principali, ovvero la vicepresidenza della Regione ma soprattutto il pesantissimo assessorato al Welfare, che vale da solo più dell'80% del bilancio regionale, saranno affrontate durante un incontro con Silvio Berlusconi, atteso in settimana. È quanto si è concordato durante un vertice svoltosi ieri pomeriggio tra il presidente della Regione, Roberto Maroni, e la coordinatrice regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini. Il problema è a tutti noto, dal momento che ha occupato a lungo le pagine dei giornali: chi sostituirà il vicepresidente della Regione, Mario Mantovani, arrestato nel corso di un'inchiesta che ha coinvolto anche l'assessore all'Economia, Massimo Garavaglia? Ma soprattutto chi sostituirà lo stesso Roberto Maroni, assessor pro tempore al Welfare?
Il nome in pole position per l'incarico da vice, nonostante i mal di pancia di Forza Italia, sembra essere quello di Valentina Aprea, assessore a Istruzione, Formazione e Lavoro, persona di fiducia del governatore che spesso la sceglie quando si tratta di sostituirlo. Tra le atout dell'Aprea, accanto all'esperienza romana al ministero dell'istruzione a fianco di Letizia Moratti, c'è anche il fatto di essere una donna, cosa che potrebbe aiutare a dare un'immagine più fresca alla giunta così in difficoltà. Inoltre, e ciò in questo momento potrebbe avere un suo peso, Aprea è gradita da Ncd più di altri esponenti di Forza Italia che pure sono considerati ancora in corsa. I nomi sono quelli di Fabrizio Sala, Alessandro Sorte e Giulio Gallera. Tra i rumors si è sentito anche il nome di Viviana Beccalossi, che ha ricoperto l'incarico già in passato, ma sembra difficile che Forza Italia possa rinunciare all'incarico del vicepresidente, più che onorifico. Il numero due sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento ed è una figura chiave.
E qui si arriva all'altra importante questione, ovvero chi alla fine del mese sostituirà Roberto Maroni al Welfare. Forza Italia, nel confronto con Maroni, ha chiesto che a occupare l'incarico sia un tecnico: Gelmini ha detto al presidente della Regione che il partito privilegia un esterno, una figura di alto profilo e di garanzia, e si è parlato anche di un profilo simile a quello di Raffaele Cantone, a capo dell'autorità anticorruzione. Nei giorni scorsi Maroni, che in precedenza aveva anche lui caldeggiato l'ipotesi di un professore, ha invece puntato tutto su un politico, anche come risposta all'inchiesta della magistratura vissuta come un attacco proprio al ruolo della politica. Ma è probabile che alla fine prevalgano ragionamenti di prudenza. E anche la volontà di non creare sconquassi politici: affidare il Welfare a un tecnico consente di nominare sottosegretari che potrebbero essere proprio coloro che hanno seguito l'iter della legge. In passato si era parlato di Angelo Capelli, di Ncd, e del leghista Fabio Rizzi, ma a questo punto è atteso uno spazio anche per un azzurro.
Se prevarrà questa soluzione, non sarà necessario il mega rimpasto che invece si aprirebbe assegnando il Welfare a un politico. Il Welfare, composto da Salute e Politiche sociali, era diviso tra Fi e Lega.
Il peso del nuovo assessorato è invece molto più consistente e così Lega e altri partiti chiederebbero compensazioni. Non a caso nei corridoi si era già tornato a parlare del caso di Angelo Ciocca, il leghista che ha sacrificato l'Europarlamento per la Regione. E anche delle richieste di Ncd di pesare di più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.