Malpensa per molti visitatori dell'Expo sarà l'accesso e il congedo da Milano. Il luogo che darà l'impressione iniziale e che lascerà l'immagine dell'Italia nella memoria di un numero di passeggeri che con l'Expo aumenterà sensibilmente (oggi sono 18 milioni). L'aspetto estetico, la funzionalità, l'efficienza e il comfort dello scalo avranno dunque un'importanza accresciuta: ha quindi grande significato l'intervento di profondo restyling che è stato annunciato ieri dal presidente della Sea, Pietro Modiano, e dall'ad di Expo, Giuseppe Sala.
In 18 mesi da oggi il terminal 1 sarà rinnovato, con un investimento di 30 milioni. L'attuale fisionomia con la quale ormai abbiamo preso confidenza - piastrelle in graniglia tipo cucina, pareti in compensato, soffitti industriali - appartiene a un'altra epoca. Lo scalo è stato inaugurato nel 1998, e oggi Malpensa non rappresenta il celebrato made in Italy, fatto di eleganza, stile e raffinatezza; lo scopo è quindi quello di elevarne il livello per renderlo più in armonia con l'immagine del Paese.
Il modello sul quale saranno svolti i lavori esiste già: è il terzo terminal, inaugurato alcuni mesi fa e dedicato soprattutto alle compagnie orientali. Qui l'atmosfera è diversa, marmi, acciaio, vetro danno luminosità ed eleganza agli spazi, intonati ai colori grigio e verde.
La «nuova» Malpensa sarà così: dominerà il grigio del granito di Montorfano, con superfici trattate con diverse lavorazioni, ma senza tradire il verde che ha finora caratterizzato lo scalo. Dominerà anche la lucentezza dell'acciaio e la luce delle vetrate. Sarà un impatto visivo totalmente nuovo.
Dal punto di vista funzionale cambieranno alcuni aspetti strutturali, come ha spiegato ieri il direttore della Sea, Giulio De Metrio. Saranno rifatte le aree dei banchi di check-in e, soprattutto, i controlli di sicurezza (quelli personali e del bagaglio a mano) saliranno di un piano; saranno cioè portati al piano dell'ingresso in aeroporto, nella parte centrale dove oggi sono collocate le biglietterie. Al posto di uno spazio ora caratterizzato da un vetro colorato circolare saranno installate le scale mobili per la discesa agli imbarchi; prima di questo accesso troveranno spazio i controlli. Da questo punto in poi, dunque, il passeggero in partenza sarà «libero» di godersi il proprio tempo di attesa, e tutto il piano inferiore, quello degli imbarchi - oggi in gran parte occupato dai controlli - sarà dedicato a una piastra commerciale che, nella parte dei negozi, ha l'ambizione di rappresentare il meglio dello shopping possibile in Italia. Quindi grandi firme e prodotti di lusso.
Anche il piano degli arrivi, caratterizzato da grandi pilastri a tripla altezza, sarà riqualificato, con uno stile ben più attuale di quello esistente. Il progetto complessivo porterà la firma dell'architetto Gregorio Caccia Dominioni.
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