Vettel sbatte: «Colpa mia pago da bere ai meccanici»

Milano impazzisce per la Formula Uno. Per le accelerazioni, il rumore, le sgommate tra la Darsena, il Naviglio, all'inizio di corso Genova. Impazzisce per la Sauber di Charles Leclerc per la rossa di Kimi Raikkonen che dopo tre giri viene richiamato ai box ma «disubbidisce» e ne fa altri due, per Sebastian Vettel che al suo secondo giro in piazza XXIV maggio va anche a sbattere. Contro le barriere come in gp di quelli veri. Ma qui non c'è delusione. Anzi. Applausi con la Ferrari che torna ai box spinta a mano dai tecnici che se la coccolano come se fosse una reliquia: «Ho sbagliato io- racconta il tedesco- Ho usato il volante di Kimi e lui, al contrario di me, ha la frizione su un pulsante a destra. Così mi è scappata ed ho toccato le barriere...». Stop. Anzi no. Perchè la folla vuole vedere tedesco in pista e allora in pochi minuti con un pit-stop i meccanici gli cambaino il musetto e la rimandano a girare: «Ho chiesto io di riparare la macchina- spiega- perchè mi sentivo in colpa con i tifosi. Tantissima gente entusiasta sulle strade, tanti applausi non avevo voglia di lasciarli così. Ora ho un debito con i miei meccanici e pagherò.

Gli ho premsso una birra o un bicchiere di rosso, vedremo...». Un brindisi magari domenica sera, dopo il gp: «Qui sognano tutti una mia vittoria a MOnza? Non solo loro, la sogno anche io...». Ovviamente incrociando le dita...

ARuz

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