Viale Monza Colpo in gioielleria

Ha tentato di difendere il suo negozio nonostante i suoi settant'anni suonati e i quattro giovani rapinatori che aveva davanti. Ma alla fine ha dovuto arrendersi, colpito più volte con un taglierino alle mani e alle braccia, riportando anche la lesioni di un tendine. I banditi, dopo aver afferrato alcuni gioielli dagli espositori sono riusciti a fuggire su un'auto rubata e a eludere le tempestive ricerche organizzate dai carabinieri.
L'allarme è stato lanciato ieri verso le 16.40 da viale Monza 63, la piccola oreficeria di fianco al concessionario Citroen del signor Roberto R., classe 1941. Il negoziante infatti si è trovato davanti una giovane coppia che, sorridendo dalla strada, gli ha fatto cenno di aprire la porta. Senza sospettare, l'orefice ha fatto scattare l'apertura automatica, ma dietro l'uomo e la donna sono improvvisamente apparsi due compici armati di taglierino. I banditi lo hanno circondato gridando il solito «Questa è una rapina» quindi gli hanno intimato di stare fermo e calmo e consegnare i preziosi custoditi negli espositori.
Roberto R. però non si è fatto intimidire e si è scagliato contro i rapinatori. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale i banditi non hanno avuto scrupolo di colpirlo con il taglierino. Più volte ferito alle mani e alle braccia, l'orefice ha dovuto arrendersi e permettere ai malviventi di prendere un po' di gioielli. Arraffato il bottino, il cui valore è ancora da quantificare, i delinquenti sono fuggiti. La vittima ha chiamato il 112, facendo scattare le ricerche, diverse auto dei carabinieri hanno battuto in lungo e largo la zona senza trovare traccia dei fuggitivi.
Nel frattempo Roberto R. veniva portato alla Multimedica di Sesto San Giovanni, dove veniva curato per i profondi tagli riportati, uno dei quali avrebbe provocato la lesione del tendine.

Ancora sotto choc non è stato poi in grado di fornire un descrizione dettagliata dei banditi, limitandosi a particolari piuttosto generici come «giovani e ben vestiti», senza essere neppure in grado di precisare se fossero italiani o stranieri.