Vietato il vetro in Darsena (con un mese di ritardo)

Da oggi scattano le multe contro degrado e abusivi In altre zone ipotesi sconti a chi riporta le bottiglie

Doveva scattare a metà giugno, è arrivata ieri con un mese di ritardo la firma del sindaco sull'ordinanza «anti vetro» in Darsena. E per mettersi al riparo dai ricorsi, il provvedimento viene assunto al momento per un mese, poi sarà probabilmente replicato tale e quale alla scadenza il 12 agosto. Non sono bastate negli ultimi weekend di movida le pattuglie appostate contro gli abusivi: arrivano ore prima dei blocchi e nascondono casse di bottiglie di birra persino nelle fognature. Quando la Darsena i vigili evitano di innescare scontri. Ma da oggi scatta la stretta e rischiano multe da 25 a 500 euro anche gestori di locali in regola e clienti. Vietato «introdurre, depositare a suolo, detenere, trasportare, cedere o ricevere a qualsiasi titolo» in tutta l'area bottiglie e contenitori di vetro, lattine, aste da selfie, petardi, botti e fuochi artificiali ed esercitare il commercio in forma itinerante, compreso lo street food. La «zona rossa» è quella compresa tra piazza XXIV Maggio, viale Gorizia, via Codara, piazzale cantore e viale D'Annunzio.

A tutti i pubblici esercizi è vietato anche «vendere e/o distribuire anche gratuitamente bevande in bottiglia di vetro e contenitori di latta». É consentita «la vendita delle bevande previa spillatura o mescita in contenitori di carta o plastica». Lo stop (per ora) è in vigore da oggi alla mezzanotte e un minuto del 13 agosto. Ma l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza anticipa che è «un provvedimento rinnovabile e continueremo fino a quando sarà necessario. Non c'è volontà punitiva - aggiunge -, l'obiettivo di questa ordinanza è di far diventare un'abitudine quella di non introdurre bottiglie di vetro o lattine in Darsena, come di fatto è successo in altre aree dei Navigli dove, pur senza ordinanze, gli esercenti sono abituati a non vendere bottiglie di vetro e per chi consuma è normale bere le bibite nei bicchieri di plastica».

Ma il Comune è pronto a esplorare anche strade nuove, laddove non sono in vigore i divieti, per raggiungere quello che la Rozza definisce «obiettivo zero bottiglie» in città. Porta ad esempio la costa ragusana, in Sicilia, dove per ripulire le spiagge dalle cicche di sigarette i commercianti si sono inventati qualche estate un metodo semplice a efficace: a chi riporta un bicchiere pieno di mozziconi viene offerta una pari quantità d birra. Risultato: sabbia pulita e «non ci sono ubriaconi in giro» assicura, perchè è diventata persino un'impresa riuscire a riempire il bicchiere, si è innescato un circuito virtuoso e la gente non getta più le cicche a terra. «L'idea - spiega - è di proporre una buona pratica a Milano per tutte le attività di somministrazione e di vicinato, compresi i supermercati, per ridare valore al vetro e alla plastica, attraverso forme di premialità per i clienti che restituiscono la bottiglia di vetro o la bottiglia di plastica nello stesso esercizio dove l'hanno comprata». Ne discuterà con le associazioni dei commercianti. «Ci sono tanti modi per incentivare la pratica , si potrebbero trattenere piccole somme, tipo venti centesimi che vengono ridati alla restituzione della bottiglia - immagina - o offrire sconti o omaggi». A Milano, considera l'assessore alla Sicurezza, «c'è una popolazione reattiva a queste proposte. Ma sui giovani l'incentivo darebbe una spinta maggiore.

Tante volte la proibizione non produce comportamenti virtuosi perché avviene all'interno di strumenti coercitivi. Al contrario queste buone prassi si diffondono a macchia d'olio». Il Comune dunque aprirà un tavolo con le associazioni dei commercianti.

ChiCa

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