Due poltrone nuove di zecca in palio in piazza Beccaria. Ai vertici della polizia locale si ridisegnano organigrammi, si creano figure e uffici finora inesistenti, si allestiscono cariche prestigiose e si assiste a carriere fulminanti. Nell'era di Giuliano Pisapia, la delicata macchina della Polizia locale vede i sindacati dei ghisa in rivolta: contro le scelte in tema di sicurezza da parte del Comune, come lo strombazzatissimo vigile di quartiere; e contro gli uomini che queste scelte portano avanti su ordine del sindaco. Il sospetto della base è che le due nuove poltrone siano state disegnate proprio per premiare i funzionari di fiducia di Pisapia e del suo assessore Marco Granelli. Solo all'esito del concorso si scoprirà se questi sospetti erano fondati.
Il concorso per due posti di dirigente è stato bandito con notevole discrezione dal Comune, con un avviso sulla rete Intranet, senza neanche avvisare i sindacati: col risultato che la Cgil dei «ghisa» venerdì scorso ha scritto una letteraccia a Pisapia e soci contestando la «reiterata mancanza di corrette relazioni sindacali» e le «numerose riorganizzazioni attuate dal Comune di Milano senza alcuna informazione preventiva». Perché è stato scelto di mettere i sindacati davanti al fatto compiuto? Dal Comune per ora non è arrivata alcuna risposta alla Cgil. E così inevitabilmente si sono rafforzati i dubbi di chi teme che il concorso finisca col dare la poltrona ai due funzionari di fiducia di Pisapia e Granelli. Uno è un sindacalista pentito, nel senso che dopo anni e anni passati a combattere i vertici della polizia locale è diventato recentemente il portavoce del suo comandante: si chiama Antonio Barbato, una volta era il leader del sindacato di base dell'ultrasinistra, adesso è il braccio destro del comandante Tullio Mastrangelo. Che Barbato aspiri a fare un altro salto di qualità e diventare dirigente non è un mistero per nessuno, in piazza Beccaria. E adesso, provvidenzialmente, viene bandito il concorso. Che potrebbe soddisfare le aspirazioni anche di un'altra emergente: Maria D'Andrea, la «mente» del progetto di vigile di quartiere caro a Palazzo Marino.
In realtà l'organigramma della polizia locale è stato modificato senza neanche aspettare l'esito del concorso, e ricavando fin da ora i posti per i fedelissimi del nuovo corso. La nuova struttura del corpo è riassunta in una tabella, intestata alla «Direzione centrale sicurezza urbane e coesione sociale», come è stata ribattezzata la ripartizione all'insegna del politically correct.
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