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Vinicio Capossela alla Feltrinelli presenta il «suo» primo libro d'arte

Di parole ne sono state spese parecchie, su Vinicio & Tom. Vinicio come Vinicio Capossela, un nome fuori dall'ordinario per un artista capace di mescolare musica popolare e sound etnici e di rendere famoso un genere fino ad allora apprezzata da pochi. Tom come Tom Waits, leggendario cantastorie. Due istrioni, due incantatori di serpenti, in grado, attraverso musica e versi, di incantare il pubblico. A questi due cani sciolti del palcoscenico su cui, si diceva, è stato detto molto, Guido Harari, celebre fotografo di musica, dedica due volumi fotografici e una mostra. Perché a volte le immagini valgono più delle parole. Harari ha aperto il suo archivio per la prima volta: ha iniziato da Capossela e Tom, selezionando scatti di grande effetto confluiti ora in due volumi editi da Tea («Vinicio Capossela» e «Tom Waits», 120 pp. e 15 euro ciascuno) che vengono presentati questa sera alla Feltrinelli di Piazza Piemonte (ore 18, ingresso libero). Alla serata, insieme a Guido Harari, interviene lo stesso Vinicio Capossela, attualmente impegnato nel suo «Rebetiko Gymnastas» tour, Vincenzo Costantino Cinaski, poeta, amico storico di Vinicio e grande conoscitore di Waits e della letteratura Beat americana, e il giornalista Pietro Negri Scaglione. Visto il parterre, non sarà una presentazione come le altre. Innanzitutto si parlerà di «foto-icone», come quella nata per caso, che coglie Waits con il mantello nero da pipistrello, catturata da Harari nei primi anni Novanta. O come quella, altrettanto celebre, di Vinicio con i piedi nel fiume, scattata a Chiavicone nel '96, al termine di una estenuante sessione fotografica in cui tutto sembrava andare storto.

«Tom e Vinicio mi hanno permesso, magari solo per pochi secondi, la loro maschera pubblica», dice.
Ne è uscito «il racconto di un incontro, non un futile ologramma».
Alcuni degli scatti più celebri saranno in mostra alla Feltrinelli di piazza Piemonte.

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