Viola, picchiata per il pizzo e costretta ai fuggire coi figli

La donna, 38 anni, era entrata pagando 1500 euro ma il clan dello «zingaro» continuava con le richieste

Viola, picchiata per il pizzo e costretta ai fuggire coi figli

È scappata per paura del racket delle occupazioni abusive. Madre single con due figli, un maschio e una femmina, era entrata in una delle case gestite dal gruppo Guarnieri-Di Rocco-Ciarelli che domina la Trecca. Viola, il nome è di fantasia, ora ha 38 anni e anche se non abita più nelle Case Bianche di via Salomone ha ancora paura del clan dello «zingaro»: dopo essere entrata in contrasto con loro, sei anni fa, fu assalita a calci e pugni da una donna e da una trans del gruppo mentre era al parco con i figli di 6 e 12 anni.

L'inimicizia era nata proprio dalla volontà di Viola di sottrarsi alle continue richieste di denaro: «Avevo già pagato 1500 euro per entrare in quella casa, cioè l'anticipo di tre mesi racconta e la zingara che ci era entrata prima si era trasferita al Corvetto, dove per altro mi dicono che ha occupato un altro appartamento e poi lo ha affittato a un marocchino». Il metodo sembra ormai sperimentato, quasi come fosse un'attività regolare: si sfonda una porta, si occupa la casa e poi la si mette in affitto chiedendo anche la caparra. Un sistema che schiaccia i più deboli, cioè proprio quelli per i quali esistono le case popolari. «Ma si rende conto che io sono romena domanda Viola e sono stata aggredita da zingari italiani?». Sembra assurdo come quando sotto Natale in piazza Ferrara furono gli extracomunitari a difendere l'albero di Natale che i ragazzi italiani dei centri sociali di zona stavano vandalizzando. Eppure è successo. E Viola non avrebbe resistito per anni alle pressioni del clan, «erano sempre davanti alla mia porta», se non fosse stato per quella parte sana di abitanti della Trecca: il Comitato Salomone Rinasce, ora animato da Oscar Strano, «scortava» lei e i suoi figli e l'ex presidente dello stesso l'aveva portata anche dalla magistratura.

«Oggi l'assessore Rozza dice che stanno indagando e che hanno arrestato quattro persone si sfoga Viola ma forse dovevano muoversi prima». Lei dopo l'aggressione aveva anche presentato una denuncia, ma poi le pressioni dello «zingaro» l'avevano convinta a ritirarla. Per paradosso si trovò lei a doversi difendere dall'accusa di occupazione abusiva mossa dall'Aler: ancora una volta i colpi arrivano ai deboli, come Viola a cui è stato riconosciuto lo stato di necessità, e non ai membri del racket.

Intanto Aler ha annunciato un piano che prevede «la sostituzione di 17 ascensori su 20, la messa in sicurezza degli impianti elettrici delle parti comuni e l'installazione dei boyler elettrici in tutti i monolocali (150 appartamenti)».

Il bando per l'affidamento dei lavori partirà a fine febbraio, però intanto è un segnale: «Siamo molto soddisfatti dichiarano Paolo Guido Bassi, presidente leghista del municipio 4 di questo che già oggi è un risultato storico, frutto anche del forte impegno impresso dal Municipio sin dalla vittoria del centrodestra nel 2016 per arrivare ad accendere un riflettore sulla situazione di questo comprensorio popolare. Stiamo dando la dimostrazione che fare qualcosa di utile era possibile e ci stiamo riuscendo in maniera concreta».

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