Cronaca locale

Violenze e aggressioni. "Servono i militari anche sui treni locali"

Lega e Fratelli d'Italia chiedono una stretta sulla sicurezza: "I vigilantes non bastano"

Violenze e aggressioni. "Servono i militari anche sui treni locali"

La nuova frontiera della sicurezza corre sui binari. Il caso di ieri, ancora da chiarire, è quello della studentessa aggredita sul treno Milano-Mortara. Ma è solo l'ultimo di una lunga serie di violenze e molestie che sono state denunciate da altri passeggeri e controllori.

Dopo le prime notizie sul caso della giovane violentata, Lega e Fratelli d'Italia sono subito partiti con una richiesta forte e unanime: militari sui treni locali: «In Lombardia - dice il deputato Paolo Grimoldi, segretario della Lega Nord - non passa settimana senza che su qualche tratta non si registri un episodio di violenza e per evitare tutto questo servono i militari dell'esercito, sui vagoni e nelle stazioni, per controllare quanto avviene a bordo ma anche chi sale e chi scende. Il ministro Minniti e il ministro Pinotti si attivino: i pendolari lombardi devono viaggiare in condizioni di sicurezza». Simile la posizione di Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d'Italia al Pirellone: «Regione Lombardia - dice De Corato - deve intervenire intimando a Fs e Trenord di prevedere pattuglie di militari sui convogli dei treni. I vigilantes privati, a questo punto, non bastano più».

La Regione lavora sull'emergenza fin dall'assalto che nell'estate del 2015 macchiò di sangue la stazione di Villapizzone, dove un capotreno fu massacrato a colpi di machete da una gang di ragazzini cui aveva chiesto di mostrare il biglietto. Ai primi giorni del 2017 risale la notizia che i militari possono viaggiare gratis su Trenord. A dicembre era stata adottata una delibera analoga, riferita alle forze dell'ordine. La Regione ha stanziato 6,1 milioni di euro per consentire la circolazione degli appartenenti alle forze dell'ordine sui mezzi del trasporto pubblico locale lombardo.

E a dicembre tre milioni erano stati stanziati per lo stesso obiettivo: «Quello della sicurezza dei treni è un impegno importante che manterremo», ha garantito il presidente della Regione, spiegando che ci sarebbero stati «fino a 54 operatori e 27 pattuglie». A novembre, infine, era stato firmato l'accordo fra Polfer e Trenord, tenuto a battesimo da una studentessa che a marzo era stata vittima di una gravissima aggressione su un convoglio della linea Treviglio-Milano. In quella occasione era stata presentata una carrozza speciale con pulsanti di emergenza e telecamere di sorveglianza, con la possibilità di mettersi immediatamente in comunicazione con il personale di bordo e con la Polfer in caso di bisogno. Ora pendolari e studenti aspettano che tutto questo lavoro dia i suoi frutti.

Intanto la sicurezza resta priorità generale. E lo conferma il decreto governativo che assegna nuovi poteri ai sindaci. Insufficienti, secondo lo stesso Maroni (ex ministro dell'Interno). «Va bene il Daspo - dice - ma il sindaco deve avere il potere di ordinanza per gestire la sicurezza nella città, nel suo Comune, in qualunque forma e per qualunque necessità». «Io avevo dato potere di ordinanza anche non contingibile e urgente. Purtroppo non è stata riproposta questa iniziativa».

Ma a sinistra già si dividono anche su questi scarsi poteri.

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