Centoventi ragazzi su 24 barche. Un'avventura speciale che torna fra Milano e la Sardegna. Venerdì la partenza da Linate, in tarda mattinata l'arrivo e nel pomeriggio tutti in acqua. È un'avventura di solidarietà e fantasia «Vita da Amare», l'evento ideato da Claudio Pedrazzini, oggi deputato e responsabile Affari sociali di Forza Italia, fino a marzo capogruppo in Consiglio regionale.
Tutto è nato nove anni fa quando tre amici appassionati di vela hanno iniziato a ospitare a bordo di altrettanti qualche ragazzo con «abilità speciali». Tutto è nato con un fine settimana in barca, in Liguria: uscite in barca, grigliate e ritorno in porto a dormire. Passando gli anni, la cosa è diventata sempre più importante. «Un impegno con l'obiettivo di coinvolgere sempre più ragazzi - spiega emozionato Pedrazzini - e ad accompagnare questa esperienza di sport e di vita con messaggi che possano far riflettere i cittadini sui temi dell'accessibilità dei servizi e del turismo e della responsabilità».
È aumentato di anno in anno il numero delle barche e dei ragazzi coinvolti. «Quest'anno avremo 24 barche, dai 16 ai 20 metri - racconta Pedrazzini - ognuna con tre o quattro cabine, e circa 120 ragazzi speciali, con i loro accompagnatori, varie associazioni del territorio lombardo, di Piemonte e Sardegna». Intorno a «Vita da aMare» nasce un gemellaggio fra territorio ospitante e Lombardia, con il patrocinio del Pirellone, oltre che della Regione e delle amministrazioni locali sarde. Previsto un momento di preghiera con il vescovo di Olbia.
Questo è il secondo anno in Sardegna. I mezzi della Croce rossa, che offre la logistica, sono partiti ieri in traghetto. La macchina ormai è imponente. Ci sono medici lombardi, volontari e ovviamente skipper professionisti che coinvolgono i ragazzi dando loro le nozioni di vela necessarie. Tutti partecipano alla conduzione delle barche, con risultati notevoli in termini di socialità, autonomia, e consapevolezza. E di gioia di vivere. Spesso per i ragazzi è la prima esperienza in barca, a volte si tratta anche del primo volo, o della prima vacanza «soli». Ma certo soli non sono.
E spesso tornano da un anno all'altro, fanno a gara per tornare, ma sanno anche che devono lasciare spazio a tutti, a chi non ha mai provato. I sostegni privati non si contano. «È un impegno che fa bene al cuore - dice Pedrazzini - e le emozioni che si ricevono si portano nella vita quotidiana. È un'esperienza che invito tutti a seguire».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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