Voli «liberi» a Linate, allarme rumore

I comitati alzano le barricate contro il decreto Lupi, il centrodestra chiede uno studio sull'impatto nella zona

Lo chiamano il decreto «ammazza-Malpensa». Per difendere l'hub dal provvedimento con cui il ministro Maurizio Lupi liberalizza i voli su Linate non «a tempo» come era stato promesso, ma oltre i 6 mesi di Expo, gli amministratori locali di Forza Italia e Lega manifesteranno all'aeroporto varesino lunedì. E non sono esclusi blocchi stradali a sorpresa. Ma anche i comitati milanesi si «scaldano», perchè già nei mesi scorsi avevano segnalato al Comune un aumento del rumore percepito, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, nei quartieri a nord dello scalo - Rubattino, Lambrate, Feltre Udine e Crescenzago - e ora guardano con grande preoccupazione all'ipotesi di un'aumento del traffico aereo sopra i tetti delle loro case. «Si rischia un'impennata dell'inquinamento acustico e atmosferico» attacca Roberto Carli, presidente del «Comitato rotte aeree» che ha già convocato un'assemblea in piazza Costantino il 16 ottobre per «trovare modi utili - anticipa - per contrastare le decisioni sulle rotte aeree su Milano». Lupi ha assicurato più volte che non aumenterà il numero ma varieranno le destinazioni. Ne ha dette tante in questi mesi, chissà. Certo è che potrebbero atterrare più voli con una potenza maggiore delle «navette» Milano-Roma o Milano-Catania. Pronti a proteste eclatanti? «Valuteremo il da farsi - afferma Carli -, ma già avevamo denunciato la percezione di scarso rispetto delle rotte nei mesi scorsi e purtroppo questa giunta non ci ha ascoltati. Figuriamoci se si liberalizzeranno. Già oggi in via Palmanova tra traffico, treni e arerei, dobbiamo tenere le finestre chiuse per sentire la tv, ma c'è soprattutto una questione di salute e sicurezza». Non sono più tranquilli oltre i confini di Milano, «la decisione di portare più voli su Linate aumenterà l'inquinamento acustico su Segrate» accusano i comitati dell'hinterland. Se gli ambientalisti del Pd ancora dormono sul tema, il centrodestra raccoglie i timori dei residenti.

Già dopo le segnalazioni di un possibile «sforamento» delle rotte consentite, il consigliere di Fi Fabrizio De Pasquale aveva scritto a giugno una lettera a cui il sindaco Giuliano Pisapia e l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran non hanno mai risposto. Sollecitava il Comune, socio di maggioranza di Sea, a sorvegliare sull'applicazione corretta dei protocolli e sul rispetto della velocità di risalita dei jet in decollo.

Ora, prima che scatti concretamente la liberalizzazione dei voli sul city airport, sollecita a maggior ragione «l'indizione di una seduta della Commissione aeroportuale per il monitoraggio del rumore e la zonizzazione del territorio» che «valuti attentamente nell'interesse dei cittadini le conseguenze della concessione di nuovi slot alle compagnie aeree» ed eventualmente «la suddivisione dell'operatività secondo gli indici di rumore del motori (tecnicamente, Epndb) dei singoli aeromobili, contenendo i decolli dei più rumorosi nelle fasce orarie centrali».

Chiede inoltre che «il Comune affidi ad organismi terzi uno studio per monitorare e riqualificare l'uso dello spazio aereo nelle zone a nord».

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