Al voto il centrodestra regge, due candidati Lega, uno a Fi

I partiti puntano su un'alleanza "alla lombarda". Bergamo, Cremona e Pavia: ecco il rebus sui nomi

Al voto il centrodestra regge, due candidati Lega, uno a Fi

Oltre mille Comuni al voto in tutta la Regione, fra i quali tre capoluoghi. Le Comunali 2019 si annunciano come le più importanti degli ultimi anni. E la congiuntura elettorale preoccupa il centrosinistra, che si gioca le fasce tricolori a Bergamo, Pavia e Cremona.

Non saranno sfide facili, però, per gli avversari. Il centrodestra in Lombardia c'è ancora, e questo lo conferma anche il segretario leghista Paolo Grimoldi, pur chiarendo che i pesi elettorali oggi sono cambiati: «Ovunque si potrà - spiega - andremo con candidati della Lega, perché è dimostrato che dove c' un candidato della Lega la colazione è più forte. Ma cerchiamo di fare alleanza un po' dappertutto». La coalizione non è archiviata insomma. «Assolutamente no - conferma - anche in Sardegna e in Abruzzo - si va uniti». Che l'alleanza con Forza Italia regga lo conferma il vice coordinatore Pietro Tatarella, che però sul metodo per scegliere i nomi ha da obiettare: «A differenza della Lega, che dice il candidato di Milano sarà leghista - spiega - il nostro approccio è diverso. Indipendentemente da quella che sarà la bandiera, noi siamo per esprimere i migliori talenti che la coalizione può mettere in campo nelle città. Non ci sono preclusioni per nessuno, c'è l'ambizione di mettere in campo le persone migliori per vincere».

Convintamente nel centrodestra è Fratelli d'Italia. «Ci sarà nel tavolo nel centrodestra - dice la coordinatrice regionale Daniela Santanchè - Siamo insieme per vincere e dobbiamo individuare i candidati migliori, perché il candidato fa a differenza. Questo è il metodo, si farà di tutto perché il centrodestra continui a vincere e perché sia quello che governa la Lombardia, dove siamo maggioranza». Novità nello schieramento è «Lombardia ideale», formazione che, ispirati al lavoro del governatore, replicherà nei Comuni l'esperimento regionale della «lista Fontana». Al centrodestra del Pirellone guarda anche la tradizionale gamba «centrista», che non correrà con un suo simbolo. «Molti dei nostri amici - spiega Luca Del Gobbo - sono impegnati anche nella costruzione di liste civiche per aggregare persone che negli ultimi anni si erano allontanate dai partiti tradizionali».

Quanto alla candidature nei capoluoghi sembra farsi largo la soluzione che prevede due candidati della Lega e uno di Forza Italia. Come saranno distribuite è tutto da vedere, e la partita sarà gestita dai coordinamenti regionali, incaricati di far combaciare le varie ambizioni locali. La Lega è in grande crescita, forse troppo per avere ovunque i nomi giusti per le tante caselle da riempire.

Pavia, città del ministro Gianmarco Centinaio, è una piazza a cui il Carroccio tiene molto. Il vice segretario provinciale Roberto Mura spiega: «Stiamo lavorando insieme per definire una coalizione che possa dare un candidato, espresso dalla Lega, in grado di governare la città in modo diverso da quello degli ultimi anni, che è stato devastante». La coalizione c'è, il nome non ancora. Già in campo la formazione civica «Pavia Prima». Forza Italia, con Alessandro Cattaneo, ha candidato Antonio Bobbio Pallavicini. Fdi Paola Chiesa. Se dovesse spuntarla la Lega, si parla di Matteo Magnaschi, ma non + affatto esclusa una figura civica autorevole non sgradita al Carroccio. E si parla di Maurizio Niutta.
A Cremona il centrodestra ha appena firmato un patto di unità. E sono partiti i tavoli locali. La Lega chiede rose di nomi, a Fi non piacciono. Fra i nomi di spicco quello di Carlo Malvezzi, ma la candidatura non è stata avanzata. Per ora l'unica sul campo, da tempo, è quella di Alessandro Zagni per la Lega. Atri partiti non hanno proposto nomi. La sfida è la più difficile fra le tre.

A Bergamo, centro moderato di una provincia «leghistissima», il Carroccio è dato in grande spolvero.

Nel toto canditi l'ex deputato Giacomo Stucchi, non graditissimo però ai salviniani, o il giovane capogruppo Alberto Ribolla, o l'alpinista Agostino Da Polenza, o il manager Luca Tiraboschi. Fi ha un nome competitivo da spendere, Gianfranco Ceci, già vicesindaco, mentre Fdi ha avanzato la candidatura di Andrea Tremaglia.

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