Il voto per la nuova Europa è anche un test per Sala

In cabina 3,5 milioni. Berlusconi e Salvini attesi a Milano

Il voto per la nuova Europa è anche un  test per Sala

Saggezza forse più austro-ungarica che mediterranea, come era il Trentino nel quale nacque, quella del democristo (a proposito di croci e rosari in piazza) Alcide De Gasperi che ricordava come un politico guardi solo alle prossime elezioni, uno statista alla futura generazione. Vero, anche se forse proprio questa volta ogni singolo voto potrebbe essere un mattoncino da posare nella costruzione della casa comune.

Parole che da un po' di tempo non erano così da meditare come in questa giornata di elezioni: europee per 51 milioni di italiani e 3,5 milioni di lombardi. Ma anche amministrative per quasi un migliaio di Comuni in Lombardia con gli stress test per i partiti a Bergamo, Pavia e Cremona. Perché mai come adesso la madre Europa rischia di diventare se possibile ancor più matrigna, più che per l'assalto dei populisti, per l'arrivo degli incompetenti che si travestono da giustizieri. Gente che si presenta per sconfiggere la brutta politica, ma troppo spesso in dote porta un curriculum senza nemmeno un lavoro vero, ma la speranza di sfangarla per i prossimi cinque anni con la pesantissima busta paga da europarlamentare. Per questo votare è importante. Voto utile, volto inutile, voto ideologico, di appartenenza o di simpatia poco importa. L'importante è che lasci la coscienza a posto. Pensiamoci. Alle europee non ci sono coalizioni-ammucchiata, i partiti si presentano con la loro faccia e con quella dei leader. E poi ci sono anche le preferenze: fino a tre nomi da scrivere e non prestampati dai partiti (attenzione all'alternanza uomo-donna). Molti noti e molte novità, si può scegliere l'usato sicuro oppure puntare su un possibile talento. Pensando anche un po' all'Italia, perché c'è poco da fare da domani di governo giallo-verde e possibili alternative si ricomincerà a parlare.

E magari anche al prossimo sindaco di Milano, visto che i due anni che mancano a Beppe Sala dicono che dietro l'angolo c'è già la campagna elettorale per eleggere un sindaco che per peso specifico vale più di quasi tutti i ministri. La matita è pesante, ma impugniamola lo stesso.

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