«La musica dei Queen non invecchia per il semplice fatto che è un mix perfetto tra messaggio popolare e musica complessa: non stupisce che oggi molti giovani la ascoltino. É la forza dei classici». Claudio Trotta, storico promoter di concerti rock, fu l'uomo che portò i Queen in Italia nel 1984, e un'intera generazione di fan gli è ancora grata per questo. Era, quella, la stagione di Radio Ga Ga: una ruota dentata, ispirata al film Metropolis di Fritz Lang troneggiava sul palco alle spalle di una band che faceva calare sul pubblico ondate di rock, mentre Freddie Mercury dominava la scena con movenze simpaticamente tronfie. Quella magia non è più ripetibile, ma un film dallo straordinario successo - Bohemian Rhapsody di Bryan Singer, nominato ai prossimi Oscar e un musical scritto dagli stessi Queen insieme a Ben Elton, We Will Rock You, oggi raccontano e raccolgono frammenti di quell'incantesimo. Frammenti di pura sostanza, perché il musical ora di ritorno in Italia sempre con la produzione di Claudio Trotta e della sua Barley Arts, al Teatro Ciak da questa sera al 17 febbraio viene da un successo mondiale lungo dodici anni, con otto milioni di spettatori e una tenitura teatrale a Londra da record.
Già passato in Italia dieci anni fa in una versione perfettamente aderente all'originale, supervisionata dagli stessi Queen, We Will Rock You torna a Milano con la regia di regia di Tim Luscombe - sull'onda di un revival scatenato dal film nelle sale, perché Claudio Trotta, nemmeno da dire, sa il fatto suo. La storia del musical è quella, ambientata in un futuro distopico, di un manipolo di ribelli anarcoidi i Bohemians che non accettano la legge di un regime dittatoriale nel quale la musica rock è proibita. Nel cast, Salvo Vinci è stato confermato nel ruolo del protagonista Galileo, che già fu suo dieci anni fa, mentre nei ruoli fondamentali di Scaramouche e di Killer Queen ci saranno rispettivamente Alessandra Ferrari e Valentina Ferrari, quest'ultima anche adattatrice di testo e liriche (con Michaela Brlini e lo stesso Claudio Trotta) e vocal coach.
Scenografia e coreografie danzate non sono le stesse dell'originale britannico: «A me piace definirlo un reboot, come si dice in gergo cinematografico spiega Claudio Trotta - Nel 2009 era preciso obbligo riprodurre la versione andata in scena a Londra, gli stessi Queen avevano dato un placet. Oggi di nuovo c'è una maggiore profondità nella scrittura dei personaggi e, cosa non da poco, finalmente la band dal vivo diretta da Riccardo Di Paola per gli strumenti e da Antonio Torella per le voci».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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