Qualcuna si è già fatta vedere. Col primo tepore è uscita dal letargo, si è stiracchiata via linverno ed è andata a farsi qualche scorpacciata di sangue prima di andare a deporre le uova. Mentre cè già chi si gratta qualche puntura notturna, la nuova generazione, le zanzarine 2012 arriveranno tra una ventina di giorni. Non prima. Ma nel frattempo si schiude anche la polemica. A breve infatti dovrebbe essere bandita la gara di appalto per lassegnazione del servizio di controllo dei trattamenti anti-zanzare. La disinfestazione, svolta fino a qualche anno fa dallUniversità di Milano, dal 2011 è stato messo «in gara».
Cosa significa? Lo spiega Giuseppe Lozzia, professore di entomologia applicata alluniversità Statale. «È squallido che il Comune metta in competizione lUniversità con un privato qualsiasi. Luniversità non dovrebbe essere trattata come una società mettendo in competizione la nostra professionalità col primo agronomo che passa». Lozzia racconta che lo scorso anno è andata proprio così. Base dasta tot, chi offre di meno? «Luniversità non può certo scendere sotto una certa soglia - commenta lentomologo - e per questo siamo rimasti fuori».
Ora bisogna attendere per capire come funzionerà la battaglia alle zanzare questanno. Come e chi sarà scelto per i controlli, per monitorare che le trappole siano sistemate in modo adeguato, che i tempi siano rispettati, che venga spruzzata la sostanza giusta, che ci sia insomma un controllo sullefficacia dei trattamenti. Così da poter essere certi che i trattamenti servano davvero a qualcosa. Tutto questo un tempo veniva fatto dallUniversità tramite una convenzione, ora invece si basa sul chi offre di meno. «Vedremo nei prossimi giorni», commenta.
Di solito infatti la (invincibile) guerra alle zanzare prendeva avvio ad aprile. E comincia dalle risaie. Ma anche qui larva ci cova. «Milano - racconta Lozzia - fa la disinfestazione delle risaie che si trovano sul suo territorio. Ma succede ad esempio che in zona Opera una risaia che si trova per metà in comune e per metà nellaltro venga trattata appunto solo in parte». Questanno, precisa però lesperto, «bisognerà porre molta attenzione alla disinfestazione in queste zone perché cè molta siccità, una grande scarsità di acqua. Evidentemente se sono poche le zone da trattare si riesce a controllare meglio».
Per cominciare dunque devono essere identificati i siti di riproduzione larvale sia quelli pubblici sui quali appunto interviene il Comune, sia quelli private ai quali deve pensare il proprietario. Grondaie, fontane, sottovasi, terrazzi dovrebbero essere trattati con sistemi larvicidi. «Anche in modo semplice - suggerisce lentomologo - inserendo dei fili di rame ad esempio che contribuiscono a tenere alla larga le zanzare».
Per le zone pubbliche invece ci deve pensare il Comune che stila un capitolato e di solito una volta ogni quindici giorni predispone i trattamenti. Il via ad aprile per concludere le operazioni a settembre o giù di lì a seconda di come procede la stagione.
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