L'Università Milano-Bicocca innalza la «no tax area» da 13 a 21 mila euro. Ottomila euro in più rispetto a quanto prevede la legge di bilancio 2016. A deciderlo, nella seduta di martedì 24 aprile, è stato il Consiglio di amministrazione dell'Ateneo che ha recepito e modificato in senso favorevole agli studenti le indicazioni contenute nella legge. A beneficiarne saranno oltre 11 mila studenti, un terzo degli iscritti, che appartengono a un nucleo familiare con un ISEE fino a 21 mila euro e in possesso di alcuni requisiti di merito e accesso agli studi. La manovra dovrebbe costare all'Università circa 2 milioni di euro, somma che l'Ateneo ritiene di poter recuperare, almeno in parte, dalla crescita delle immatricolazioni e da altre attività formative e scientifiche.
La riforma è stata sviluppata e concordata con le rappresentanze studentesche in Consiglio di amministrazione, Senato accademico, Presidio di qualità e Consiglio degli studenti. Tutte le simulazioni e i dati utilizzati per la stesura del nuovo Regolamento sono stati analizzati e migliorati dagli studenti stessi.
Si tratta di una manovra che non graverà sugli iscritti con un ISEE più alto perché sono previsti coefficienti di tassazione più bassi anche per i non esentati. La riduzione media per gli studenti meritevoli è di 110 euro che arriva a 305 euro per gli studenti con ISEE più alti (76mila euro). Tutto questo senza penalizzare gli iscritti «meno meritevoli» che beneficeranno comunque delle riduzioni, anche se in misura più contenuta. Ma non sono le uniche agevolazioni. L'Ateneo ha previsto uno sconto del 13 per cento (era del 9 per cento fino all'anno accademico in corso) per tutti gli studenti meritevoli, fino al primo anno fuori corso, che abbiano rispettato i criteri di merito: 25 crediti formativi da acquisire nell'anno accademico precedente. Confermato, infine, l'esonero dal pagamento della prima rata conguaglio delle tasse universitarie a favore degli studenti incoming nell'ambito del programma di doppia laurea e la «1st year tuition fee-waiver» per i corsi magistrali erogati interamente in lingua inglese: International Economics, Marine Sciences, Materials Sciences, International Medicine & Surgery e Applied Experimental Psychological Sciences. Una scelta adottata per incentivare l'afflusso di stranieri ai corsi di laurea internazionali a favore degli studenti con nazionalità non italiana e con titolo di studio conseguito all'estero.
«Sono opportunità che puntiamo a garantire anche per i prossimi anni accademici, - ha detto il rettore Cristina Messa- sempre che il fondo di finanziamento ordinario erogato dal MIUR al nostro Ateneo non subisca diminuzioni».
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