Zona 3, dodici sedute in otto giorni: i consiglieri fanno incetta di gettoni

Commissioni record in agosto, il Comune potrebbe arrivare a sborsare fino a 12mila euro per le presenze

Zona 3, dodici sedute in otto giorni: i consiglieri fanno incetta di gettoni

Partiamo da un dato di fatto: ogni consigliere di zona percepisce un gettone di 46,50 euro netti per un’ora di presenza - bastano 31 minuti per la verità - in commissione consiliare. Precisiamo poi che ciascun commissario ha a disposizione un massimo di undici sedute mensili retribuite, l’equivalente di 511,50 euro a testa. Infine paragoniamo il numero delle commissioni convocate in Consiglio di Zona 3 nei primi otto giorni di agosto con quello degli altri consigli cittadini, lasciando stare Palazzo Marino che ha chiuso i battenti per tutto il mese. Sono dodici per l’esattezza, quasi una media di due al giorno, quanto basta insomma per dare la possibilità a ciascun consigliere di arrivare ad accumulare l’intera retribuzione consentita.
Unico in tutta la città ad aver messo in calendario un numero così alto di commissioni e recidivo per di più, perché lo aveva già fatto l’anno scorso, il consiglio di via Sansovino potrebbe arrivare a far sborsare al Comune oltre 12 mila euro in una manciata di giorni, spesa massima teorica calcolata sulla presenza a ciascuna delle dodici sedute di tutti e 23 i consiglieri. Che finora sono in media una quindicina per volta - precisano gli addetti ai lavori -, di certo non pochi tenendo conto del periodo estivo. Per chiedere la sospensione delle convocazioni agostane, salvo casi di estrema urgenza, e per cercare di contenere così i costi della pubblica amministrazione, a fine giugno l'opposizione aveva presentato una mozione. «È successo come l’anno scorso - dice il consigliere di zona 3 Luca Prini, (Partito Comunista dei Lavoratori) -. Hanno deciso di metterla all’ultimo punto dell’ordine del giorno e di non discuterla nemmeno». E a guardare gli argomenti e gli orari delle convocazioni, continua Prini, non si capisce quale sia la necessità di farle adesso. «In una delle ultime, siamo stati un’ora a leggere le risposte della vigilanza urbana a segnalazioni di cittadini fatte mesi fa - racconta Prini -. Ancora una volta la maggioranza del Cdz 3 ha convocato un gran numero di commissioni inutili con il solo scopo di far percepire i gettoni di presenza. E a fine mese ne faranno altrettante per gli assenti». Paragonata alle altre spese, sarà pure una goccia nel mare, aggiunge il consigliere, ma eticamente e moralmente è un brutto segnale e dimostra la piccineria di una maggioranza politica che antepone i propri interessi a quelli generali dell’amministrazione. «Scimmiottano in tutto e per tutto i veri politici», conclude Prini.
«Sono sempre e comunque responsabili i presidenti delle commissioni che le convocano - risponde il presidente del Cdz 3, Pietro Viola (An) -. Materialmente io faccio da notaio, posso non essere d’accordo, ma non imporre di non farle». Le sedute nella settimana centrale di agosto sarebbero assurde, secondo Viola, ma quelle programmate nella prima e nell’ultima possono servire per chiudere l’attività. Tirati in ballo, i presidenti di commissioni danno prima una versione ufficiale dei fatti e cioè che Milano d’agosto non è più quella di un tempo quando tutto chiudeva e nessuno rimaneva in città. Poi arriva anche quella ufficiosa e ammettono che il risvolto economico ha comunque il suo peso.

«Può essere che qualcuno voglia farsi il gettone pieno - dice Andrea Ancona, presidente della commissione sicurezza (Lega Nord) -. Chi rimane a Milano qualcosa fa e anche i consiglieri di opposizione vengono a tutte le sedute. L’avidità non ha parte...». E poi, aggiunge Ancona, i costi della politica sono ben altri.

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