Cronaca locale

Un milione contro la serrata d’agosto

Potrebbe essere l’anno della svolta. Dopo estati di polemiche, l’Unione del commercio conta che i negozi aperti ad agosto aumenteranno del 40 per cento, «dai cinquemila del 2008 a 7-8mila» stima il rappresentante Giorgio Montingelli. Merito anche della delibera approvata ieri dalla giunta (non senza polemiche da parte dell’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, che voleva più chiarezza e ha lasciato la seduta, poi è tornato e ha votato a favore) e che concede ai titolari che terranno le serrande alzate nel mese più caldo da mille a 5mila euro. Potranno usarli per lavori di manutenzione e piccoli investimenti per il loro negozio. Si parte con un fondo di un milione «ma potremmo incrementarlo a seconda delle richieste» precisa l’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi. Le imprese possono iscriversi a due elenchi separati dal 5 al 19 giugno, poi il Comune controllerà dai libri degli incassi se ad agosto hanno davvero lavorato e in autunno aprirà il bando per distribuire i fondi. Terzi precisa che si tratta di finanziamenti già stanziati dal governo e dal Comune per il sostegno allo sviluppo delle attività produttive, «abbiamo pensato di destinarli nello specifico a questa iniziativa».
Il Comune riserva questa opportunità solo ai negozi di vicinato, non saranno previsti aiuti per la grande distribuzione, mentre potranno partecipare al bando le più diverse categorie (dagli alimentari ad alberghi e ristoranti, attività manifatturiere, settore delle costruzioni, servizi pubblici, sanità, istruzione) e sparse su tutto il territorio: Lorenteggio, Baggio, Calvairate, Gratosoglio, l’elenco delle strade copre quasi ogni area della periferia. Montingelli fa presente che «grazie a questo contributo, molti negozianti che stanno rimandando i lavori per colpa della crisi potranno finalmente ristrutturare o rinfrescare i locali». Nel dettaglio, la prima misura prevede agevolazioni di 5mila euro per impresa (per un investimento minimo di 10mila euro) metà a fondo perduto e metà da restituire al Comune in due anni con un tasso di interesse annuo dello 0,5 per cento. Il rinnovo dei locali dovrà essere fatto entro due anni.

Chi si iscrive al secondo elenco invece può ottenere mille euro (a fondo perduto) per lavori da realizzare entro un anno dalla concessione del finanziamento.

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