Militari colombiani uccidono in Ecuador il numero 2 delle Farc

da Bogotà

Raul Reyes, portavoce e numero due riconosciuto dei guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) che da sei anni tengono prigioniera, tra gli altri, l’ex candidata alle presidenziali Ingrid Betancourt, è stato ucciso ieri mattina in uno scontro a fuoco con le forze regolari colombiane. Il ministro della Difesa di Bogotà, Juan Manuel Santos, ha precisato che l’uccisione è avvenuta in territorio ecuadoriano, in un accampamento appena oltre il confine a 1800 metri di quota. Con Reyes sono stati uccisi altri esponenti di primo piano delle Farc, il più importante dei quali è Guillermo Enrique Torres, meglio conosciuto come Julian Conrado, considerato l’ideologo del movimento di estrema sinistra.
Reyes è il primo esponente del vertice delle Farc a rimanere ucciso in un’azione militare. «È il colpo più duro mai inferto a questo gruppo terroristico», ha detto Santos. Sulla sua testa pendeva una taglia di 2,7 milioni di dollari (1,8 milioni di euro circa al cambio attuale) offerta dal governo colombiano e una quasi doppia messa a disposizione dagli Stati Uniti.


Dopo l’uccisione di Reyes la famiglia di Ingrid Betancourt si è detta «divorata dall’ansia» per la sorte della propria congiunta. Fabrice Delloye, l’ex marito, ha subito telefonato al presidente francese Nicolas Sarkozy (la Betancourt ha la doppia nazionalità colombiana e francese) ottenendo il suo impegno a intervenire.

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