Simulazione di derby ieri a Bogliasco. Mille tifosi della Sampdoria sono saliti, come era accaduto prima del match d'andata, al Mugnaini, per mettere in scena la coreografia con cui avrebbero voluto colorare la gradinata Sud nella stracittadina di oggi. Ma le nuove norme anti violenza hanno anticipato di un giorno la grande festa: «Né fax, né autorizzazioni, firmato Ultras Tito Cucchiaroni», è la spiegazione, affidata ad un lenzuolo appeso dietro alla porta, di una protesta che andrà avanti a lungo.
Birra e panini sul piazzale, offerti anche al presidente Riccardo Garrone, che insieme all'amministratore delegato Beppe Marotta ha parlato alla squadra dopo la seduta di allenamento e tanti striscioni blucerchiati lungo la rete di recinzione per dare la carica al team di Mazzarri, perché vincere la stracittadina significherebbe mantenere l'egemonia in città che dura da tanti anni.
La Sampdoria si presenta alla gara che vale una stagione con le scelte obbligate: il tecnico toscano ha blinda l'allenamento per un'ora sul campo superiore provando schemi e movimenti, ma l'undici che inserirà oggi nella distinta da presentare all'arbitro Rizzoli è praticamente scontato con Sala (in marcatura su Borriello) che in difesa prenderà il posto dello squalificato Gastaldello e Delvecchio titolare a centrocampo con Volpi e Sammarco che partiranno dalla panchina (dovrebbe essere Miglionico ad andare in tribuna). Per il resto formazione confermata con la retroguardia composta da Campagnaro a destra e Accardi a sinistra. Linea mediana piuttosto folta con Palombo, caricatissimo anche perché per la prima volta indosserà la fascia da capitano, supportato da Franceschini, appunto Delvecchio, mentre Pieri e Maggio si muoveranno sugli esterni.
In attacco saranno Cassano e Bellucci a dover scardinare la difesa rossoblù e proprio per i gemelli del gol blucerchiati ieri l'applausometro ha raggiunto il picco. Per il barese un invito piuttosto chiaro: «Dai Antonio spacca la bandiera», visto che Fantantonio aveva promesso di ripetere il gesto già sperimentato con la maglia della Roma in caso di primo gol con i cugini, mentre per l'ex bolognese il tradizionale «Bello Bellucci» con tanto di saluto con la mano da parte del giocatore blucerchiato, prima di rientrare negli spogliatoi.
Gara con molte insidie, ma la Sampdoria che giocherà in trasferta e quindi potrà anche contare sulla legge dei grandi numeri (non vince dallo scorso novembre a Cagliari, quando Volpi e compagni si imposero con un sonante 3-0 che regalò tranquillità a Mazzarri dopo il brutto scivolone interno con il Milan) ha dimostrato nelle ultime gare di essere in crescita sul piano della prestazione, di aver trovato una chiara identità, di poter contare su una buona organizzazione di gioco specie dopo che il tecnico ha optato per un 3-5-2 che permette alla squadra di subire poco, ma di essere anche molto pericolosa in zona gol.
Si torna a giocare di giorno dopo moltissimi anni, ma come sempre conterà avere i nervi saldi e il cuore caldo: la Sud sarà soltanto colorata con bandiere, maglie e sciarpe, ma si farà sentire. E ieri lo ha dimostrato per l'ennesima volta.
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