È quasi un deserto. Cè lodore acre del gas bruciato, ci sono le telecamere e i fotografi, gli agenti al lavoro. Ma la zona della stazione di Viareggio, dopo la tragedia, è ormai disabitata. Alcuni hanno dovuto lasciare le case colpite dallesplosione, altri sono stati evacuati per consentire di portare a termine le operazioni di svuotamento delle cisterne piene di gas. Oltre mille gli sfollati che - come ha precisato ieri il premier Berlusconi in visita nella cittadina toscana subito dopo la strage - sono stati sistemati subito negli alberghi della zona. I tempi per il ritorno nelle abitazioni non sono ancora definiti con precisione, ma la maggior parte, circa 900 dei mille sfollati, potranno rientrare a casa nel giro di 48-72 ore. Per gli altri cento, che hanno avuto le abitazioni completamente distrutte o danneggiate - ha spiegato il sindaco di Viareggio Luca Lunardini - lattesa sarà invece più lunga. «Abbiamo parlato con il governo - ha aggiunto il sindaco - e sono previsti stanziamenti per la ristrutturazione laddove è possibile e per la ricostruzione, con tempi diversi, che ci auguriamo che siano i più brevi possibili». Nella prossima riunione il consiglio dei ministri decreterà lo stato di emergenza e stanzierà i soldi necessari per la ricostruzione delle abitazioni distrutte nellincidente alla stazione.
Nel frattempo, in questi giorni di emergenza, anche larcivescovo di Lucca, Italo Castellani, ha messo a disposizione il proprio appartamento a Viareggio, in via Paolina, per quanti dovranno passare queste notti lontano dalla propria abitazione.Mille sfollati, la zona è un deserto
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