Mille vignette di Vincino in mostra

C’è sempre una prima volta. Anche per Vincenzo Gallo, universalmente conosciuto come Vincino, vignettista di lungo corso, amato e apprezzato per la qualità del tratto e l’efficacia della battuta. L’artista palermitano, classe 1946, da oggi per la prima volta si mette «in mostra», protagonista della bella esposizione «Mille disegni in mostra: l’Italia di oggi raccontata a pennarello».
All’interno dello spazio di CorsoMagenta10 (fino al 31 gennaio 2011), Vincino si presenta così, a modo suo, accompagnato dai suoi personaggi, dai disegni, dai segni, dalle idee, raccontando storie di cronaca, di politica, di attualità, di costume.
La mostra presenta circa mille vignette tra disegni, fogli, foglietti, tavole e appunti dell’autore. Il catalogo, pubblicato all’interno della collana quaderni di CM10, «srotola» una selezione dei disegni che animano di sagace ironia l’evento espositivo, collegato al progetto «Vincino in giro», che sostiene l’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo. Tutti i proventi derivanti dal progetto, infatti, verranno devoluti in beneficenza a favore del sodalizio (per informazioni: www.bambinicardiopatici.it).
Vincenzo Gallo, per tutti Vincino, è autore di fumetti e disegnatore tra i più famosi in Italia. Nel 1978 dà vita a una delle più importanti, coraggiose e significative riviste satiriche (in un Paese dove la satira non è mai stata particolarmente gradita, soprattutto dai potenti): Il Male, insieme a Pino Zac, di cui sarà anche direttore per quattro anni, segnandone l’anima con il suo spirito iconoclasta.
Ha fondato e diretto le riviste l’Avventurista, Ottovolante, Zut, Il Clandestino e XL. Ha collaborato anche con Tango, Cuore e Emme, oltre al Corriere della Sera, Il Foglio e Vanity Fair.

Una vita passata a denunciare le ingiustizie, le assurdità, le follie di padroni, mafiosi, opinion leader, sempre puntando a un’immediata empatia col lettore. Ha pubblicato di recente Poteri Morti, edito da Rizzoli. Abita a Roma, scappa spesso a Mondello, disegna sempre e dappertutto.

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