Milleproroghe, il Senato vota la fiducia

Sì al decreto collegato alla Finanziaria. Novità per l'editoria: approvati i contributi ai giornali di partito, estesa la cassa integrazione anche ai giornalisti dei periodici. Il Pd protesta: "Sparite le norme ambientali"

Milleproroghe, il Senato vota la fiducia

Roma - Via libera del Senato alla fiducia posta dal governo sul maxiemendamento al decreto legge milleproroghe con 162 sì, 126 no e nessuna astensione. Il provvedimento, che scade il primo marzo, è stato dunque approvato e ora passa all’esame della Camera.

Le novità Dal piano carceri contro il sovraffollamento alla liquidazione di Scip, la società veicolo per operazioni di cartolarizzazione di immobili pubblici. Dallo slittamento del modello Unico a fine settembre a novità sull’editoria. E ancora, dallo stop di sei mesi all’entrata in vigore della class action alla cancellazione dell’obbligo di gara per tutti i lavori da parte delle concessionarie autostradali. Sono queste le principali novità contenute nel maxiemendamento del governo al dl milleproroghe su cui è stata votata la fiducia in aula al Senato. Il provvedimento passerà adesso all’esame della Camera, ma vista la ristrettezza dei tempi (scade il primo marzo) è molto probabile che il testo arrivi blindato a Montecitorio. Nulla di fatto sull’introduzione nel maxiemendamento delle misure su auto, moto ed elettrodomestici. Alla fine, dopo un lungo confronto ieri fra governo e maggioranza, è stato deciso di non introdurre i nuovi incentivi varati dal consiglio dei ministri la settimana scorsa. Il decreto seguirà quindi un suo proprio iter. Il testo su cui il governo ha incassato la fiducia di palazzo Madama contiene oltre alle misure licenziate dalla commissione Affari costituzionali, anche alcune novità dell’ultima ora introdotte dal governo. Fra queste, in particolare la liquidazione di Scip, le nuove misure sull’editoria, la stretta sugli autonoleggiatori e lo slittamento del divieto degli arbitrati sugli appalti pubblici. Tante anche le micromisure approvate. Infatti, come è noto, il decreto di proroga dei termini è solitamente considerato come l’ultimo treno dell’anno per i parlamentari per cercare di far passare le proprie proposte.

Il pacchetto editoria Sono salvi i contributi ai giornali di partito e viene estesa la cassa integrazione anche ai giornalisti dei periodici. Sono le principali novità del pacchetto editoria, inserito nel maxiemendamento al dl milleproroghe su cui il Senato è chiamato a votare la fiducia al governo, che dà anche la priorità ai contributi diretti: "Le erogazioni sono destinate prioritariamente ai contributi diretti e, per le residue diponibilità, alle altre tipologie di agevolazioni". E arrivano 10 milioni di euro a partire dal 2009 per le prestazioni di vecchiaia anticipata per i giornalisti dipendenti di aziende in ristrutturazione o riorganizzazione per crisi aziendali.

Proteste Pd "Blitz dell’esecutivo nel milleproroghe presentato oggi al Senato: il governo cancella la norma sugli edifici ecologici". È quanto afferma l’associazione ecologisti democratici. !Il governo Berlusconi notte tempo sospende la norma, introdotta nella scorsa legislatura - affermano gli Ecodem - che prevedeva l’obbligo che le nuove costruzioni fossero alimentate almeno in parte da fonti rinnovabili. Nella finanziaria 2008 - sottolinea l’associazione - era stata introdotta una norma che sanciva che dal primo gennaio 2009 per ottenere permessi per le nuove costruzioni doveva essere prevista l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in modo tale da garantire una produzione energetica non inferiore a 1 Kw per ogni casa e almeno 5 Kw per i fabbricati industriali.

Ora Berlusconi e Scajola rinviano di un anno tale obbligo: non hanno il coraggio di cancellarlo, ma ne vanificano l’utilità con una proroga che impedirà ulteriormente lo sviluppo del settore delle fonti rinnovabili".

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