«La squadra austriaca è come un lupo che dorme, quando si risveglierà saranno dolori per tutti»: parola di Marco Buechel, il simpatico discesista del Liechtenstein che ieri in Val Gardena non è riuscito a ripetere la vittoria dello scorso anno finendo settimo nella gara vinta dallo statunitense Steven Nyman, uno che faceva girare la testa a tutti, e soprattutto tutte, quando non era nessuno, figuriamoci ora. Dormono gli austriaci, e va bene, ma battere gli americani in questo momento sembra davvero unimpresa. Dopo la discesa perfetta di Bode Miller nel superG di venerdì, ieri in discesa Steven è stato velocissimo grazie anche agli sci (un paio che era stato di Ghedina) preparati da Leo Mussi, lo skiman italiano che dopo aver seguito Ghedina per oltre un decennio è passato alla concorrenza ottenendo il record di cinque vittorie sulla Saslong al quale Kristian ha rinunciato, ritirandosi. Ieri il Ghedo ha dato spettacolo unultima volta scendendo come apripista con attrezzi di 17 anni fa: ha fatto due spaccate sui salti e faticato nelle curve, si è divertito e provato un po di nostalgia, ma la vita va avanti e fermarla non si può.
Così come non si può fermare il tempo che passa quando si commette un errore come quello che ieri ha impedito a Bode Miller di fare bis: allingresso delle curve decisive dei Ciaslat, Bode è entrato troppo diretto su una gobba, è volato via, ha recuperato alla grande ma perso velocità e gara, finendo 14° a 84/100 da Nyman, un posto davanti a Peter Fill, che di errori gravi non ne ha commessi e che anzi ha sciato molto bene, perdendo però troppo nei tratti più facili della pista, dove contava solo la scorrevolezza.
Il miglior italiano è stato così Kurt Sulzenbacher, 12° e non contento perché con quattro decimi in meno sarebbe stato sul podio. Qualche sbavatura gli è costata cara in una gara conclusa con ben 16 atleti in un secondo. Errori qua e là li ha fatti anche Hermann Maier, ottavo. A 34 anni laustriaco sembra patire per la prima volta il peso delletà, ma da un lato può essere anche un bene, visto che vive lo sci e le gare con molta più serenità. Non si spiega altrimenti la reazione pacata allerrore commesso venerdì in superG, quando ha saltato una porta per aver scambiato la rete per un palo. Meglio di lui in casa Austria ha fatto solo il suo coetaneo Fritz Strobl, terzo e felice come se avesse vinto, perché il suo inizio di stagione era stato a dir poco penoso. Un altro grande vecchio (32 anni) che non molla mai è lo svizzero Didier Cuche, secondo in discesa, battuto da Nyman per due centesimi, e secondo anche in coppa del mondo con 334 punti contro i 360 del norvegese Svindal, formichina che anche ieri ha portato a casa la pagnotta finendo sesto. Miller è terzo a 260, Fill quarto a 258 con una gran voglia di fare vedere quanto è bravo in gigante.
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