da Roma
I cinque «faccia a faccia» elettorali che saranno trasmessi su Raiuno, secondo quanto stabilito dalla Commissione parlamentare di Vigilanza su Viale Mazzini, devono essere aperti anche alle «grandi firme» di Mediaset e di La7. A meno che le televisioni private non organizzino confronti dello stesso genere.
La proposta è giunta dal direttore del Tg1, Clemente Mimun, che si è schierato a favore di una sorta di multiconduzione per i dibattiti che si preannunciano come lappuntamento più importante della campagna elettorale, a partire dal match-clou Berlusconi-Prodi. «Se non ci sarà per le altre emittenti la possibilità di organizzare appuntamenti analoghi - ha detto Mimun - mi piacerebbe allargare i faccia a faccia a tutta la nazionale della tv, che per sei o sette undicesimi sarà sicuramente Rai, ma che si può aprire al top dei conduttori in circolazione».
Insomma non solo Vespa, Floris e La Rosa, per il direttore del principale telegiornale dellemittente pubblica la presenza delle «grandi firme» della televisione dovrebbe essere assicurata. «Ben vengano i Ferrara, i Mentana, le Annunziata, i Piroso e così via ad arricchire il panorama di domande», ha affermato Mimun aggiungendo che «privarsi della possibilità di avere come sparring partner personaggi che si sono occupati di questi temi, mi sembrerebbe una diminutio, forse anche difficilmente accettabile per gli altri». La cooptazione dei giornalisti esterni alluniverso Rai, ha spiegato, «sarebbe anche più interessante per i telespettatori e forse anche più spettacolare».
Mimun ha invece sottolineato di condividere pienamente le impostazioni della commissione di Vigilanza sulla Rai che hanno riaffermato il primato del servizio pubblico nella comunicazione elettorale. «Credo che sia giusto che sia Raiuno ad ospitare i faccia a faccia. Credo che sia corretto mettere il segnale a disposizione di tutti, purché per tutti e cinque i confronti previsti. Sono certo anche che abbiamo al nostro interno tutte le risorse per affrontarli», ha concluso il direttore del Tg1.
Sulle stesse posizioni anche il responsabile dei Servizi parlamentari della Rai e conduttrice di Alice, Anna La Rosa, che ha però auspicato un coinvolgimento della sua testata nella realizzazione dei faccia a faccia in quanto «istituzionalmente ha sempre curato tutte le tribune». Secondo La Rosa tra i giornalisti presenti alle conferenze-dibattito andrebbero invitati anche i conduttori di altre emittenti.
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