Minacce agli Usa La Nord Corea: abbatteremo i vostri aerei-spia

La Corea del Nord minaccia di abbattere qualsiasi aereo spia americano che abbia violato il suo spazio aereo allo scopo di controllare la messa in ordita del missile-satellite, atteso tra il 4 e l’8 aprile prossimi. Da Pyongyang giungono inoltre esplicite minacce al Giappone: se Tokio cercherà di intercettare il missile nordcoreano la sua azione «sarà considerata come l’equivalente dell’invasione della seconda guerra mondiale».
Un centro studi di Seul, intanto, ha stimato in 500 milioni di dollari i costi per l’operazione di lancio, cifra ingente se si tiene conto che la popolazione nordcoreana è allo stremo. L’avvertimento di Pyongyang agli Stati Uniti è legato a un rapporto secondo cui Washington e Seul avrebbero fatto almeno 190 missioni aeree di spionaggio sul suo territorio, includendo anche la regione del nord-est dove è localizzata la base spaziale. «Se gli Usa truffatori e imperialisti hanno il coraggio di perpetrare le attività aeree di spionaggio, di interferire con i nostri preparativi di lancio dei satelliti a scopi pacifici, le nostre forze rivoluzionarie reagiranno senza esitazione», ha riferito la radio del regime.
I preparativi del lancio potrebbero essere costati al regime comunista circa 500 milioni di dollari Usa: una cifra da capogiro per una delle economie più disastrate del pianeta e dove buona parte della popolazione è ridotta alla fame. Durante il vertice intercoreano di nove anni fa, fu lo stesso leader Kim Jong-il (sopra nella foto) a fornire il dato approssimativo di 200-300 milioni di dollari per il satellite Kwangmyongsong-1 nel 1998. Considerando gli anni trascorsi e l’aumento dei costi, un centro studi sudcoreano è arrivato alla conclusione che il budget per il lancio del satellite Kwangmyongsong-2, atteso tra il 4 e l’8 aprile, possa sfiorare il mezzo miliardo di dollari.


Un recente rapporto Onu ha rimarcato che la crisi alimentare è grave per la scarsità di generi di prima necessità, al punto che l’esercito rischia di essere decimato entro il 2013, quando il 29% delle potenziali reclute nate negli anni delle carestie (1995-98) avrà gravi problemi fisici e mentali.

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