Politica

La minaccia di Calderoli: "No ai ministeri al Nord? Allora niente tasse..."

Dopo la richiesta del Cav di congelare il decentramento dei ministeri, il ministro leghista torna alla carica richiamandosi a uno dei principi della democrazia Usa: "Niente tasse senza rappresentanti parlamentari". Protesta l'opposizione

La minaccia di Calderoli: 
"No ai ministeri al Nord? 
Allora niente tasse..."

Roma - "Ci sono problemi sui ministeri al Nord? Benissimo, vorrà dire che la frase no taxation without representation diventerà no representation? No taxation. E questo è l’ultimo avviso ai naviganti". Dopo la richiesta del premier Silvio Berlusconi al Senatur di congelare il decentramento dei ministeri, Roberto Calderoli torna alla carica richiamandosi a uno dei principi della democrazia americana: "Niente tasse senza rappresentanti parlamentari".

L'Idv polemizza "No ministeri, no party? - si domanda provocatoriamente il capogruppo dell'Idv al Senato, Felice Belisario -. Calderoli come George Clooney o peggio come Berlusconi, che già in passato aveva invitato i cittadini a non pagare le tasse. Non c’è più il rispetto delle istituzioni se anche un ministro della Repubblica minaccia l’evasione totale al nord come arma di ricatto per far sventolare la bandiera leghista su un paio di ministeri. Calderoli e il suo partito sono evidentemente sull’orlo di una crisi di nervi, visti i risultati dei sondaggi elettorali. Ormai hanno esaurito le carte da giocare, non gli resta che il bluff dei ministeri".

Il Pd rincara la dose "Ultimo avviso ai naviganti? Dal ministro per la Semplificazione ascoltiamo parole che inquietano - ammonisce Micgele Ventura, vice capogruppo del Pd alla Camera -. Calderoli sta dicendo che se non verranno trasferiti i ministeri a Milano il Nord non pagherà le tasse? Aveva ragione l’ex presidente della Repubblica Ciampi, nei giorni scorsi, ricordando che l’anti-europea Lega aveva sperato a lungo nella separazione dell’Italia, idea mai abbandonata".

Il Fli: divorzio Pdl-Lega "La nota del coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord sembra certificare il divorzio da Berlusconi e dal Pdl - dichiara Roberto Menia, coordinatore nazionale del Fli -. Ancor prima dell’esito dei ballottaggi, i toni e la citazione usati da Calderoli evidenziano l’insofferenza della Lega, che insiste su un insensato e impossibile trasferimento dei ministeri al Nord. È evidente che, a fronte di una debacle nei consensi, alcuni dirigenti della Lega si siano spogliati delle loro vesti istituzionali per compiacere la parte più secessionista del loro elettorato.

A questo punto è acclarato che siamo alle porte di una nuova fase politica sulla quale tutto il centrodestra - conclude Menia - dovrà responsabilmente riflettere".

Commenti