Appena salito sulla gru, Salvatore si è messo a gridare che voleva parlare con il comandante dei vigili, lunico di cui si fidi. E Tullio Mastrangelo, si è fatto imbragare e portare con la scala dei pompieri a 20 metri di altezza. Fitto conciliabolo poi il disperato ha accettato di farsi anche lui imbragare e portare giù. Impresa non facile visti i suoi 140 chili. E i due litri di vino ingurgitati. Giunti a terra, Mastrangelo se lè portato in ufficio per continuare lopera di convincimento
Salvatore Iudica è un personaggio noto, e anche benvoluto, alle forze dellordine nonostante un passato turbolento, fatto di rapine in banca e militanza nei gruppi di estrema destra. Poi mette la testa a posto, ma non ha più né arte né parte e torna vivere con la madre che muore a metà dello scorso decennio. E lui si ritrova in strada. Così inizia a scalare gru, come nel 2008 in piazza Carbonari, o nel 2010 in viale Testi. A tirarlo giù quella volta ci pensò Mastrangelo insieme con il comandante del nucleo Radiomobile Luca Pietranera. Quella volta gli diedero una casa Aler e un piccolo sostegno che non gli bastano per tirare avanti. E così è tornato sulla gru.
Ieri alle 15.30 dopo aver bevuto un paio di litri di vino ha preso coraggio, si è recato in via Bellinzaghi e ha iniziato la scalata. Dopo pochi minuti sul posto cerano «ghisa», 118 e soprattutto i vigili del fuoco. Ma dallalto Iudica ha iniziato a gridare che voleva solo Mastrangelo e Pietranera. Il comandante dei carabinieri era fuori sede ma Mastrangelo non si è certo fatto pregare. Dopo pochi minuti, imbragato ha iniziato a salire con la scala dei vigili del fuoco fino a raggiungere Iudica. Luomo gli ha raccontato le vicissitudini dellultimo anno.
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