Il ministro della Salute Livia Turco interviene ancora una volta in difesa della 194. Una legge, dice, «saggia, lungimirante e attuale». Poi, sollecitata a riaprire una discussione sullaborto e la revisione della normativa, e bersagliata dalle critiche dellopposizione e dei cattolici per lapertura alla RU486, la pillola abortiva, la Turco cerca di eludere lostacolo girando tre quesiti fondamentali al Consiglio Superiore di Sanità, che promette di rispondere in tempi brevissimi.
Vista levoluzione compiuta dalla medicina, ad esempio nel campo delle nascite premature e dunque nella possibilità della sopravvivenza del feto, il ministro chiede al Consiglio di fornire «specifiche indicazioni sulla definizione di possibilità di vita autonoma del feto». Quando sussiste questa possibilità infatti anche la 194 prevede che linterruzione possa essere praticata soltanto «quando la gravidanza ed il parto comportano un grave pericolo per la salute della donna». È di tutta evidenza infatti che le possibilità di vita autonoma del feto oggi siano anticipate rispetto a quando fu varata la 194. La Turco chiede poi ai suoi esperti di chiarire le modalità delluso della RU486 nel rispetto della 194 che ad esempio esclude la possibilità della vendita diretta in farmacia. La pillola potrà essere somministrata soltanto in ospedale.
Infine la questione delicatissima delle nascite premature sulla quale la polemica fra medici è aperta.
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