da Palermo
«Uno spinello fa meno male di mezzo litro di vino e il consumo di droghe leggere dovrebbe essere depenalizzato, mentre la legge voluta dal centrodestra non fa distinzione fra sostanze leggere e pesanti, né tra spacciatori e consumatori». Il ministro per le Politiche Sociali, Paolo Ferrero è tornato sul tema della droga ieri a Partinico, nel Palermitano, dove si trovava per inaugurare la coltivazione di un terreno sequestrato alla mafia e sul quale lavoreranno per 15 giorni alcuni ragazzi stranieri.
Ferrero ha anche affermato che la legge sulle droghe del precedente governo «sarà cambiata: occorre essere severi contro lo spaccio». «Bisogna andare verso una legge che permetta una repressione molto forte del narcotraffico, e che sul versante del consumo ci siano politiche di prevenzione soprattutto nel campo dellinformazione e non esclusivamente di repressione sui consumi». A proposito del paragone fra uno spinello e un bicchiere di vino, il neoministro ha fatto retromarcia e ha cercato di precisare: «Non ho detto che lo spinello faccia meno male di un bicchiere di vino. Bisogna comunque distinguere nettamente le droghe leggere da quelle pesanti. Un conto è il contrasto alluso di quelle pesanti, su cui va fatta molta informazione per la loro pericolosità, unaltra cosa sono le droghe leggere: la pericolosità di uno spinello è simile a quella di mezzo litro di vino. In Italia ogni anno muoiono circa 7mila persone per lalcolismo».
Dura la replica del nutrizionista Antonio Migliaccio: «Il vino è un alimento che non solo è gratificante, ma contiene antiossidanti che aiutano lorganismo a mantenersi giovane e a proteggersi dalle malattie cardiovascolari. Questo quando è assunto nelle giuste quantità. Lo spinello invece non contiene alcuna sostanza benefica, anzi può essere lanticamera dellassunzione di droghe pesanti». «È evidente che Ferrero non sa di cosa parla - ha commentato Riccardo Pedrizzi, responsabile di An per le politiche della famiglia -.
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