«Un messaggio chiarissimo al sindaco», così il ministro per le Politiche Europee ed ex portavoce di Alleanza Nazionale Andrea Ronchi interviene nel dibattito sul referendum per la realizzazione di una moschea a Genova. Dopo lavvio della raccolta firme di venerdì scorso, il capoluogo ligure sta attirando su di sé lattenzione del dibattito politico nazionale: «I genovesi vogliono pronunciarsi in prima persona sulla questione della costruzione della moschea nella loro città - dichiara il ministro Ronchi- come dimostrano le 1600 firme raccolte in due ore dai consiglieri regionali di An».
«Se la spinta popolare continuerà a svilupparsi in maniera così forte - prosegue in una nota Ronchi- il referendum consultivo diventerà uno sbocco inevitabile. Quella di una consultazione popolare daltra parte, è unidea che proposi io stesso, insieme allon. Raisi, quando venne ipotizzata la costruzione di una moschea a Bologna». Il ministro, che già nel novembre 2006 aveva chiesto un referendum per la moschea a Genova, chiama il sindaco ad un atto di responsabilità proprio per la partecipazione che questa richiesta di consultazione referendaria sta avendo: «Non si tratta di porre veti - prosegue Ronchi- ma è importante che si sviluppi un grande dibattito cittadino su una questione così delicata. Inoltre è fondamentale la massima vigilanza in merito al ruolo dellUcoii perché non ci può essere alcuno spazio per le frange più radicali dellIslam italiano».
Il dibattito sulla possibilità di una consultazione referendaria ha avuto anche lapertura da parte del presidente della Regione Claudio Burlando segnando così unaltra spaccatura interna alla sinistra. E mentre un altro esponente del Pd, Fabio Broglia, stimola la Vincenzi ad aprire un dibattito serio in consiglio comunale, i consiglieri regionali Gianni Plinio, Matteo Rosso e Rosario Monteleone chiedono un confronto con il primo cittadino: «Anche a nome dei cittadini che hanno sottoscritto la petizione- annunciano i promotori delliniziativa al termine di un incontro con i rappresentati della Lista Biasotti, Udeur, La Destra e il consigliere Broglia- e dei tantissimi che continuano ad aderirvi riteniamo giusto illustrare alla Vincenzi i motivi della nostra iniziativa».
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