Il ministro Sacconi: «Sul commissario alla sanità del Lazio abbiamo sbagliato»

Dubbi e perplessità sul triplice ruolo del presidente della Pisana espressi dal coordinatore regionale di Fi Pallone e da Gramazio e Luzzi di An

«Penso che l’esperienza ci dica che c’è un’effettiva e oggettiva difficoltà del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, a essere governatore regionale e commissario». Questo il giudizio del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenuto ieri a margine del convegno Cisl «Migliorare per difendere la sicurezza sanitaria dei cittadini», a poche ore dall’incontro delle 18 a palazzo Chigi con i presidenti delle Regioni con i conti sanitari in rosso che ha comunque confermato Marrazzo nel suo ruolo di commissario. «Voglio in parte assolvere Marrazzo per le difficoltà che ha incontrato nella sua doppia veste, visto che deve rispondere anche alla giunta e al consiglio. La legge - continua Sacconi - prevedeva l’incompatibilità tra i due ruoli. Siamo stati noi nell’atto di nominarlo a pensare di rimuovere quest’ostacolo. Ma - conclude - la pur breve ma intensa esperienza di questi mesi ci convince che abbiamo sbagliato: registriamo un’oggettiva difficoltà al di là della buona volontà della persona». «Le dichiarazioni del ministro Sacconi - rincarano la dose il senatore Domenico Gramazio e il consigliere regionale Tommaso Luzzi - confermano il fallimento, nella qualifica di commissario del governo, del presidente Marrazzo che, da alcuni mesi, assolve a tre incarichi istituzionali, quello di presidente della giunta regionale, quello di assessore alla Sanità del Lazio dopo aver mandato a casa l’assessore Battaglia, e quello di commissario di Governo». «L’avvicendamento delle dichiarazioni di queste ultime ore in merito all’operato del commissario Marrazzo - fa rilevare il coordinatore regionale di Fi Alfredo Pallone - sono la prova di quanto i rappresentanti di questa maggioranza parlino lingue completamente diverse tra loro: mentre alcuni consiglieri regionali del Pd non si presentano neanche nelle aule per discutere di seri e urgenti provvedimenti, proposti dalla stessa maggioranza, per rispondere alle necessità dei cittadini, altri tentano di difendere Marrazzo facendolo passare per una testa di legno individuata dal Governo.

La verità è che in questi tre anni Marrazzo e la sua maggioranza non sono stati in grado di sviluppare politiche virtuose in settori come la sanità, l’ambiente, i trasporti, perché divisa nei valori e nelle visioni strategiche più generali».

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