Al mio amico genoano: una partita per capire di più

Sono (tiepido) sostenitore della Sampdoria, non acceso tifoso ma uno sportivo che guarda la partita senza pregiudizi di parte. Solitamente, dato che non vado allo Stadio, ma me ne sto comodamente seduto in poltrona in quanto anziano. Ho visto alcune fasi di Parma-Genoa. Volevo accertare se la «batosta» casalinga con l’Empoli fosse stata solo un deprecabile episodio. Purtroppo, invece ho accertato che il Genova «si è seduto». Troppo magnificato per il brillante campionato, coperto di «osanna» per la raggiunta sicurezza di non retrocedere (quasi avesse conquistato una coppa), il team genoano, dopo aver giocato malissimo la domenica precedente tanto che l’Empoli (allora fanale di coda) pareva, al confronto, il Real Madrid dei tempi migliori a Parma, ha ripetuto miserevolmente, la stessa prova. E la stessa cosa l’ho vista ancora la domenica dopo con la Lazio.
Queste e altre considerazioni mi venne di farle al mio amico genoano nel solito bar dell’angolo. Gli ho detto che in queste ultime tre partite, la squadra rossoblù ha confermato la tradizione che dice: «il professionista è anche un calcolatore opportunista. Assicuratasi la pagnotta, si mette a «battere fiacca»... Perché faticare di più?
Tanto Gasperini è, comunque, sereno. «Ci può stare» dice. Ma anche Preziosi junior gongola. Ha visto una «bella prestazione»: chi si accontenta, ecc. ecc. C’è solo una partita da disputare. Il Genoa ha tempo, per rimediare e finire «al meglio» «non in schifezza». Poi vedo Borriello che ha «le polveri bagnate»; è «bomber» e, come tale, marcatissimo. Non riesce più a divincolarsi per vedere lo specchio della porta. Un tipetto come Inzaghi (che non ha il suo fisico), sguscia via e fa dei gol. Leon (tanta classe, tanta velocità, tanta potenza di tiro) alla resa dei conti, rende ben poco. Perché esagera nel tenere la palla. Per cui il suo nome (Leon) fa rima con gran confusione. E Criscito (purtroppo) non sta mantenendo le promesse di diventare un campione. Ha il pallino di spostarsi all’attacco... Il gol dell’Empoli è venuto dalla sua parte. Lui era «assente».

E poi commette troppi falli. Dedico queste mie considerazioni (fatte al mio amico genoano) e tutti i genoani e non. Comunque, chiudendo gli occhi sulle cose negative, inneggiamo tutti insieme, così. Viva Genova, via la Sampdoria, via il Genoa!

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