«Credo che luomo che ha ucciso mia moglie meriti lergastolo: non posso pensare di ritrovarmelo davanti, per strada. Mentre vive unesistenza serena che a me e ai miei ragazzi è stata negata per sempre a causa della sua follia. Lo stato italiano deve aiutare la nostra famiglia a ottenere giustizia: io ho due figli ai quali devo riuscire a spiegare comè morta e perché la loro madre».
Alfredo Verdad, 51 anni, operaio filippino in unimpresa di pulizia e a Milano da ventanni, chiede giustizia per la moglie, la colf 40enne Emilou Arvesu, massacrata di botte e uccisa venerdì mattina in viale Abruzzi da Oleg Fedchenko, un ucraino 25enne che ha agito senza un motivo (lui e la filippina non si erano mai visti prima di allora).
Intanto lucraino ha ammesso di aver fumato e inalato marijuana e popper qualche tempo fa.
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