
"Gail e Frank", ossia "mamma e papà". Moon Unit Zappa li chiama sempre per nome, come era abituata a fare quando erano in vita. È una delle tante stranezze raccontate nel suo memoir Terra chiama Luna (Mondadori), che offre uno spaccato spietato e a tratti doloroso di una delle famiglie più iconiche e controverse della controcultura californiana degli anni Sessanta. Figlia maggiore del musicista e compositore Frank Zappa e di sua moglie Gail, Moon è nata nel 1967 a New York, quando la band del padre si era momentaneamente trasferita sulla costa est. Ma il vero teatro dell'infanzia di Moon sarà Los Angeles, con una villa a Laurel Canyon piena di dischi, strumenti, cavi, fans, sigarette e silenzi assordanti.
Cresciuta in una casa senza regole, senza orari, senza pasti condivisi, Moon si prende cura dei fratelli minori come fosse una domestica, mentre i genitori si dedicano alla propria esistenza fuori da ogni convenzione. Frank trascorreva le notti nel seminterrato a comporre e il giorno a dormire, Gail invece era impegnata a controllare il marito infedele e a esercitare un potere spietato sui figli. Nudismo domestico anche con adolescenti in casa, libertà assoluta su tutto tranne che sulle emozioni: nessun abbraccio, nessun conforto, nessun diritto di parola per i bambini. L'unico linguaggio ammesso era quello adulto, spesso crudele, sempre autoreferenziale.
Nel 1981, a tredici anni, Moon scrive a suo padre un biglietto: "Mi chiamo Moon e ho tredici anni. Finora ho cercato di starti alla larga mentre registri, ma ho deciso che voglio cantare nel tuo prossimo disco. Ho davvero una bella voce. Per ulteriori informazioni, contattare la mia agente, Gail Zappa al 650-4947". Dopo mesi di silenzio, Frank la sveglia nel cuore della notte e la porta in studio: le chiede di registrare un monologo improvvisato nel suo "accento di Encino", parodia della parlata delle adolescenti della San Fernando Valley. Ne nasce Valley Girl, un brano satirico e ipnotico che nel 1982 conquista radio e classifiche, diventando la hit più celebre del padre. Moon diventa, suo malgrado, una star.
Ma il successo, come tutto in casa Zappa, è avvelenato. Frank dichiara che l'idea è solo sua, Moon ha solo eseguito, e se c'è da celebrare qualcuno, quel qualcuno è lui. La ragazza, da poco adolescente, viene investita dalla notorietà: è invitata in tv, diventa veejay per MTV, recita in qualche sit-com. Ma, senza studi, senza guida, senza veri strumenti, si ritrova poco dopo a vent'anni già emarginata e confusa, una celebrità effimera, più nota per il padre che per sé stessa.
Il libro è un continuo oscillare tra esaltazione e rancore. Frank è riconosciuto come un genio, ma come padre è quasi inesistente. Gail, invece, esce a pezzi da queste pagine: vendicativa, gelosa, crudele. Non c'è alcuna idealizzazione né indulgenza nel ritratto che Moon fa della madre, che descrive con toni vicini al disprezzo. Moon scrive come se stesse cercando di riordinare i frammenti della propria infanzia e della propria identità dopo anni passati a schivare la grande ombra del cognome che portava. I suoi fratelli Dweezil, Ahmet, Diva appaiono come comparse, ognuno alle prese con la propria personale battaglia per esistere fuori dalla mitologia familiare.
Lo stile è brillante, amaro, a tratti spietato. Non mancano momenti di autoironia, ma il tono generale è di dolorosa lucidità. Terra chiama Luna è il racconto di una donna che, solo a sessant'anni, si concede il lusso di dire la verità, senza chiedere permesso a nessuno. Un libro che conferma come spesso i figli della controcultura cresciuti in un clima di libertà assoluta abbiano pagato un prezzo altissimo per quella libertà. In assenza di affetto, regole e presenza genitoriale, tutto si trasforma in solitudine e senso di abbandono, anche quando fuori casa si è celebrati come simboli di ribellione e anticonformismo.
Moon Zappa ha avuto il coraggio di raccontare tutto, senza abbellimenti.
E nel farlo, finalmente, si prende la scena non come la figlia di Frank, ma come una donna con una voce, una storia, un punto di vista. Forse un tempo fu solo una "Valley Girl". Ma oggi, con questo libro, è molto di più.