Cronaca locale

«Ma il mio piano non c’entra»

Non bastavano l’ostruzionismo dell’opposizione, le centinaia di emendamenti, i distinguo interni e la faticosa concertazione nella maggioranza. Sull’accidentato percorso del Piano di governo del territorio è piombata la tegola del caso-Pennisi che sul Pgt non ha messo mano - lo garantiscono amministrazione comunale e maggioranza - ma che era pur sempre presidente della commissione Urbanistica. Ora sul Pgt tira una brutta aria. Tanto che la Lega, col capogruppo Matteo Salvini prevede che «per le fesserie di qualcuno può andare per aria tutto».
Assessore Masseroli, anche nella maggioranza c’è chi sostiene: «Il Pgt deve andare ma è difficile che ci riesca». Che succede? Il piano sarà travolto dal caso-Pennisi?
«È chiaro che siamo davanti a un momento in cui serve una grande responsabilità. Ma il Pgt nasce da un percorso di assoluta trasparenza e fluidità. Io chiedo a tutti di non buttare il bambino con l’acqua sporca».
Ma è chiaro che il Pd vuole utilizzare i fatti giudiziari di questi giorni per affossare le residue possibilità di portare a compimento il suo lavoro...
«Io non ho questa impressione. Anzi voglio leggere le posizioni del Pd in chiave positiva. Prima della vicenda Pennisi eravamo arrivati a un buon punto di dialogo con il Pd, e anche di apertura alla sinistra più estrema. Spero che non si abbia la tentazione di utilizzare strumentalmente i fatti di questi giorni per fermare tutto».
Ma l’opposizione chiede garanzie e la presidenza della commissione Urbanistica prima di riprendere anche solo a discutere. Lei si può fare garante del fatto che il Pgt mira all’interesse generale della città?
«Certamente, io mi faccio garante di questo, e del fatto che il Piano a cui ho lavorato non ha nulla a che vedere con un fatto particolare e isolato, seppure increscioso. Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Non solo: l’opposizione chiede una riforma dell’Urbanistica. Bene, il Pgt è la riforma».
E sulla commissione Urbanistica al Pd, lei è possibilista?
«Il Pdl ha riaffermato la propria responsabilità di governo. Io ho detto che, se ci fosse bisogno di un momento di riflessione ulteriore, la commissione è in grado di portare avanti i lavori con l’attuale vicepresidente che ha un profilo di competenza e garanzia. Non c’è una vacanza».
Dalla Lega dicono che anche nel Pdl ci sono - testuale - «troppi fenomeni», e «troppe mine anti-uomo» piazzate sul percorso del Pgt.

È così?
«In realtà siamo arrivati a un punto in cui sul Pgt si registra la convergenza dell’intero partito».
Dunque lei ci crede ancora?
«Sì, io credo che la politica abbia l’occasione di dare una risposta forte e dimostrarsi in grado di progettare il futuro di questa città».

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