Miracolo di Parigi

Si racconta che nell'anno 1290 a Parigi vivesse una donna amante del lusso. Tanto amava spendere e spandere, che finì indebitata. E tanto finì indebitata che si ridusse sul lastrico, costretta a vendere anche tutto il suo guardaroba a un rigattiere ebreo di nome Jonathas. Costui teneva bottega in una strada che allora si chiamava «dei giardini» e oggi si chiama Rue des Billettes. Riferisce Sergio Meloni (nel suo libro «Andare per miracoli eucaristici», edizioni Segno) che il giorno di Pasqua la donna chiese la restituzione, per quel solo giorno, di uno dei suoi abiti. Il rigattiere acconsentì ma volle in cambio un'ostia consacrata. La donna andò a messa a Saint-Merry, trafugò l'ostia e la consegnò come convenuto. Quello si chiuse in casa e, davanti alla moglie e ai due figli, cominciò a pugnalare l'ostia. Che subito prese a sanguinare. Allora fu gettata in un paiolo di acqua bollente, ma l'acqua divenne rossa e il vapore si levò in forma di crocifisso. La moglie, spaventata, si mise a gridare e uno dei figli scappò fuori. La gente che si recava alla messa pasquale si fermò ed è probabile che alcuni siano entrati attraverso la porta aperta. Si sa per certo che una donna che passava di là entrò in casa e, dopo aver visto la scena, riuscì a impadronirsi del paiolo con l'ostia dentro. Portò il tutto al parroco di Saint-Jean-en-Grève e la cosa finì in processo davanti alle autorità. Dopo avere ascoltato le testimonianze, il rigattiere fu invitato a pentirsi ma egli rimase fermo nelle sue posizioni.

La moglie e i suoi figli si fecero cristiani, lui fu condannato a morte.

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