Magari come «Mister Dinamite» in pochi lo ricordano, ma James Brown aveva voglia di spaccare tutto, mondo della musica compreso, fin da giovanissimo, quando ancora il suo talento non era apprezzato appieno e aveva bisogno di un nome darte per sfondare. Ora la leggenda della musica soul, luomo che ha dato linno nazionale agli afroamericani («Say it loud - Im black and im proud»), arriva a Genova e sale sul palco della piazza del Mare. Il penultimo appuntamento di «Live Genova 2005 - Musica senza frontiere», organizzato dalla Provincia e dalla Duemilagrandieventi, è con la storia. Dopo una serie di grandi firme, dai Duran Duran a Francesco De Gregori, da Tori Amos a Jamiroquai, toccherà martedì sera a James Brown far venire i brividi destate a chi vorrà ascoltare questo «vecchietto terribile» che a 72 anni suonati è ancora capace di emozionare.
Tutta la sua carriera, in fondo, dimostra come «Mister Dinamite» abbia mantenuto fede alla sua autodefinizione che più amava dare di se stesso: «The hardest working man in show business». Le esibizioni dal vivo sono sempre state il suo pezzo forte e anche se il fisico ora non gli consente più le stesse acrobazie e le spaccate che lo resero famoso già a 19 anni (quando fece dimenticare al pubblico un mostro sacro come Little Richard), James Brown promette di non deludere il pubblico genovese.
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