Le misure per l’ambiente

Sono seimila i filtri anti smog installati sui camioncini e sui mezzi pesanti in Lombardia negli ultimi tre mesi. La maggior parte sono già stati montati, gli altri sono stati prenotati in officina. Un risultato che segna una netta inversione di tendenza rispetto al passato. A confermarlo è Bruno Tronchetti Provera, presidente di Pirelli Ambiente eco technology, azienda che produce i filtri per i camion e i furgoni. «Da duecento filtri al mese - sostiene - siamo arrivati a montarne 1.500». Determinante per il boom di vendite è stato il divieto stabilito ad ottobre dalla Regione Lombardia che di fatto impedisce la circolazione dei furgoni euro 4 diesel a patto che non abbiano un filtro antiparticolato.
Grazie alla campagna di incentivi (oltre 35 milioni) è cominciata la corsa dal meccanico. Ed è solo l’inizio. «Anche nel 2010 - spiega Tronchetti Provera - continueremo su questa linea, per fare in modo che i mezzi pesanti riducano le emissioni di polveri sottili e fare la nostra parte nel miglioramento della qualità dell’aria». Per fare un esempio: un camioncino Ducato euro 4 diesel produce 0,08 grammi di Pm10 per chilometro (più del doppio di una vettura) ma con un filtro anti smog abbatte l’emissione di gas inquinanti del 90 per cento. Insomma, i camion sono responsabili del 40 per cento delle emissioni di polveri nocive a Milano e provincia, contro un 22 per cento detenuto dalle auto. Quindi, se ogni camioncino avesse un filtro, si potrebbe quasi dimezzare il livello dello smog presente nell’aria.
Con qualche accortezza. A cominciare dalla scelta del filtro. Le vecchie auto private infatti possono installare solo filtri «aperti», poiché quelli dei camion sono troppo ingombranti. Tuttavia questi filtri, che senza finanziamento costano tra i 600 e gli 800 euro, sembrano non avere una grossa efficacia contro le emissioni. Il primo a sostenerlo è Bruno Tronchetti Provera che avanza qualche dubbio sulla loro funzionalità: «Sono una sorta di palliativo e non convengono senza incentivi. Soprattutto se si considera che in media si cambia l’auto ogni quattro anni. E poi credo sia un controsenso dire che un filtro sia aperto: significa che non blocca realmente le polveri». Il presidente di Pirelli Ambiente spinge più per i filtri «chiusi», quelli per i furgoni. «Stiamo facendo un grosso lavoro su questo fronte - spiega - ed è l’unica strada per fare davvero qualcosa contro l’inquinamento». Basti pensare che fino allo scorso ottobre, dei dieci milioni stanziati dalla Regione per i finanziamenti ne erano stati utilizzati solo 2,5. Poi la musica è cambiata: gli incentivi regionali sono aumentati dal 50 al 75% e anche Pirelli ha sfoderato i suoi finanziamenti (del 10 o del 15% a seconda del mezzo). In pochi mesi è impennata la vendita dei filtri.

«A contribuire - spiega Bruno Tronchetti - è stato anche l’intervento dei vigili, che hanno aumentato i controlli da ottobre ed hanno cominciato a dare multe». I vecchi camioncini inquinanti quindi saranno trasformati. E messi del tutto fuori gioco. La Lombardia fa da apripista sull’argomento e investe più del doppio della media italiana (20 milioni).

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