«Cominciano ad essere tanti, ma va bene cosi»: Gustav Thoeni - leroe della valanga azzurra e simbolo mondiale dello sci che fece diventare questo sport popolare in Italia - domani compirà 60 anni. «Son qui con le ciaspole in una malga» dice il campione di Trafoi la cui grande passione resta la montagna. Con le ciaspole e con gli sci va ancora molto spesso, portando in escursione i clienti del suo albergo onoratissimi di avere come guida il grande Gustav. «Per il resto, porto due nipotini allo Sci club quando fanno gare», ridacchia. Gustav Thoeni, sposo e padre felice, è anche un nonno orgoglioso di ben sei nipotini. La moglie Ingrid - una signora bionda, dolce e bella come sempre - gli ha dato tre figlie: Petra, Susanne ed Anna.
E Petra di nipotini gliene ha regalati ben quattro - un maschio e tre femmine -, mentre altri due - un maschio e una femmina - sono figli di Susy. «Faccio parecchio il nonno. E mi piace», dice Gustav. I tempi antichi, lepica valanga azzurra che negli anni 70 dominava il mondo dello sci, sono un ricordo bello e vivissimo.Mito dello sci I 60 di Thoeni: «Sono felice di fare il nonno»
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